Entro metà settembre, Borsalino varerà un aumento di capitale da 7,5 milioni di euro. La ricapitalizzazione del marchio di cappelli reso celebre da Alain Delon e Humphrey Bogart è essenziale per il rilancio della società, ancora controllata al 66% da Fisi e Fiind, le holding finanziarie di Marco Marenco. Lo riporta la stampa economica italiana, che ricorda anche come l’affitto del ramo d’azienda concesso dal Tribunale al veicolo Haeres Equita del finanziere italo-svizzero Philippe Camperio, intanto, è scaduto a fine maggio. E proprio l’imprenditore italo-svizzero sarebbe a capo di una cordata per rilevare il marchio: il principale finanziatore, però, sempre secondo quanto emerge dalla stampa, è un uomo d’affari di Shanghai, Bo Zhang.
Il cappellificio aveva chiesto e ottenuto l’ammissione al concordato in bianco nel maggio del 2015, a seguito del crac del socio di riferimento Marenco, e a valle di un accordo che prevedeva l’impegno di Camperio, a capo della ginevrina Quest Partners, di affittare il ramo d’azienda sino al successivo 31 maggio 2017, allo scopo di divenirne successivamente proprietario, investendo un totale di 23 milioni di euro. attraverso la newco Haeres Equita srl, società con sede a Valenza di cui è comproprietario Edouard Burrus.
Il Tribunale di Alessandria aveva poi revocato a fine dicembre 2016 l’ammissione di Borsalino al concordato preventivo, dopo il via libera concesso dallo stesso Tribunale nella primavera 2016 e questo perché a giugno era stato fissato l’incontro con i creditori ma, secondo quanto riportato allora dalla stampa locale, non era avvenuto alcun risanamento dei debiti come invece era stato promesso.
Nel frattempo, Borsalino è passato da 13 milioni di ricavi e una perdita di 21 milioni nel 2013, ai 18 milioni stimati per il 2016 e a una ritrovata stabilità finanziaria: l’11 settembre l’assemblea approverà anche i bilanci degli ultimi tre anni.