Salvatore Ferragamo ha archiviato la prima metà dell’anno con ricavi per a 718 milioni di euro, in crescita del 1,1% rispetto ai 710 milioni registrati nei primi sei mesi del 2016. Al 30 giugno scorso il margine operativo lordo ha segnato un -17,9% su base annua, passando da 166 a 136 milioni di euro, con un’incidenza percentuale sui ricavi del 19% (dal 23,4% dello stesso periodo dell’anno precedente). Il reddito operativo della maison toscana è sceso da 135 milioni a 105 milioni di euro (-22,6%) e la sua incidenza sui ricavi è calata dal 19,1% al 14,6 per cento. L’utile netto del periodo ammonta a 76 milioni di euro (-15,4%), mentre l’utile netto di pertinenza del gruppo è pari a 78 milioni (-13,1 per cento). La società ha registrato una posizione finanziaria netta positiva per 25 milioni di euro, contro l’indebitamento per 75 milioni al 30 giugno 2016.
Guardando ai diversi segmenti distributivi, il retail ha registrato una progressione del 4,7%, mentre il wholesale ha evidenziato un -4,7 per cento. A livello geografico, l’Asia-Pacifico ha segnato una crescita del 6,1% mentre Europa e Nord America hanno rispettivamente registrato un -2,4% e un -2,2 per cento. Il mercato giapponese, nei primi sei mesi del 2017, ha perso 3,4 punti percentuali, mentre il Centro e Sud America è cresciuto del 7,2 per cento.
“L’anno in corso – spiega la nota ufficiale – si conferma per il gruppo Salvatore Ferragamo un periodo di transizione attraverso l’implementazione di interventi e iniziative strategiche di ampio respiro, estese alle principali aree aziendali, e con l’aspettativa di realizzare i benefici conseguenti in un orizzonte temporale più esteso”.