Ne resterà soltanto uno. Condé Nast alza la mannaia su Vogue e si appresta a chiuderne tutti i collaterali, salvando solamente Vogue Italia. Lo scorso 28 luglio la casa editrice ha comunicato ai comitati di redazione la volontà di sopprimere le testate legate al fashion magazine, da L’Uomo Vogue a Vogue Bambino, fino a Vogue Sposa e Vogue Accessory*, per un totale di 40 esuberi. A settembre l’azienda aprirà una finestra per le uscite volontarie, assicurando l’incentivo più alto della storia dell’editoria in Italia: 40 mensilità. Una volta chiusa la finestra, l’azienda procederà con i licenziamenti, individuali o collettivi. Una decisione cui i giornalisti delle testate interessate hanno risposto proclamando, a ridosso dell’annuncio, 4 giorni di sciopero a inizio agosto.
Per Fedele Usai, che assumerà l’incarico di amministratore delegato di Condé Nast il primo settembre, il prossimo sarà certamente un mese piuttosto caldo. Per il gruppo, comunque, non si tratta della prima chiusura: già in passato, a stoppare le pubblicazioni erano stati Wired (oggi sopravvissuto nella versione online, nonché in 4 uscite cartacee all’anno*) e Myself.
Nemmeno Vogue Italia, però, resterà intoccabile. Il fashion magazine portato al successo da Franca Sozzani e oggi diretto da Emanuele Farneti, che ha svelato proprio in occasione del September issue la sua nuova linea editoriale con una cover dedicata ai diritti lgbt***, sarà interessato da un profondo processo di ristrutturazione non appena saranno terminati i tagli ai giornalisti, il cui ritmo, secondo le indiscrezioni, sarà di una persona al mese.
Articolo modificato il 31 agosto alle ore 10.45
* In precedenza si faceva erroneamente riferimento a Vogue Gioiello
** Condé Nast ha precisato che Wired ha mantenuto 4 numeri all’anno. In precedenza, nell’articolo non si faceva riferimento alle uscite trimestrali, cadenza introdotta dopo il ridimensionamento del 2015 (fino ad allora il magazine prevedeva 10 uscite all’anno).
*** In seguito a richiesta di Condé Nast, si precisa che, delle tre copertine dedicate ai baci etero e gay di Vogue Italia del numero in uscita, solo una è riferibile ai diritti lgbt, e non tutte e tre come riportato in precedenza dall’articolo.