I Maramotti brindano con la moda, ma soffrono con la finanza. Secondo quanto riportato da Radiocor Plus, il 2016 per Max Mara Fashion group, azienda controllata dalla famiglia emiliana cui fanno capo marchi come Max Mara, Max & Co., Sportmax e Pennyblack, si è chiuso con una crescita del 3,6% del fatturato a quota 1,43 miliardi di euro e un incremento dell’utile netto del 29,8% a 109,2 milioni. Una performance positiva cui fa da contraltare il calo degli utili di Max Mara Finance, scesi del 56,5% a 37 milioni di euro su un fatturato di 304,8 milioni di euro (+6 per cento) a fronte della flessione dei profitti delle controllate Max Mara International e International Fashion Trading.
Il 2016 è da dimenticare per Cofimar, che ha registrato una perdita di 63,7 milioni di euro (contro un utile di 12,5 milioni di euro nel 2015) dopo la svalutazione di 23,3 milioni di euro delle azioni UniCredit, operazione per cui la società ha ritenuto “di dover procedere all’adeguamento della partecipazione al valore medio di Borsa del secondo semestre 2016”. Altri 52,1 milioni di euro di svalutazioni riguardano la controllata lussemburghese Ibef, un’altra delle cassaforti di famiglia a detenere i titoli UniCredit.