Un 2016 con ricavi in flessione, ma con crescita double digit nei profitti. Lo scorso anno le vendite consolidate del gruppo Armani hanno raggiunto i 2,511 miliardi di euro, in flessione del 5% rispetto al precedente esercizio (il calo era già stato anticipato dallo stesso stilista in gennaio), mentre l’utile netto è stato pari a 271 milioni, in crescita del 12,4% rispetto ai 241 milioni del 2015 grazie “al contenimento dei costi”, si legge in una nota rilasciata dall’azienda. A testimoniare la stabilità del gruppo è la liquidità, in crescita del 35% a quota 881 milioni (654 milioni a fine 2015).
“Nel 2016 – spiega l’azienda – il gruppo Armani ha conseguito risultati positivi, pur nel contesto di una leggera flessione dei volumi di ricavi netti e margini operativi, proseguendo nella strategia di consolidamento e razionalizzazione della propria rete distributiva internazionale, caratterizzata da un bilanciamento dei canali retail e wholesale”.
Oltre ai risultati finanziari, il gruppo Armani ha ufficializzato il già annunciato piano di riorganizzazione dei marchi che vede le etichette focalizzarsi su tre macro divisioni dalla primavera-estate 2018. Alla griffe Giorgio Armani fanno capo, oltre al brand omonimo, la linea haute couture Giorgio Armani Privé e quella di arredo di lusso Armani/Casa.
Emporio Armani comprenderà, oltre alle collezioni Emporio Armani, anche le etichette Armani Collezioni e Armani Jeans che cesseranno di esistere singolarmente. All’interno di A|X Armani Exchange sarà infuso parte del dna stilistico che caratterizza Armani Jeans, etichetta in chiusura con la P/E 2018. Proprio A|X Armani Exchange sarà oggetto di una graduale introduzione nei mercati europei sotto la gestione diretta del gruppo, in coerenza con il percorso avviato nel 2014 attraverso l’acquisizione del pieno controllo della joint venture cui erano precedentemente affidati lo sviluppo e la commercializzazione del marchio, di rilancio e di riposizionamento.
Parallelamente a partire da metà settembre verranno creati canali social media Facebook, Instagram e Twitter espressamente dedicati a Giorgio Armani, Emporio Armani e A|X Armani Exchange.
“Il 2016 è stato un anno difficile per il settore della moda e del lusso – ha dichiarato Giorgio Armani, presidente e AD del gruppo -. Le cause sono riconducibili a fattori esogeni, tra cui il rallentamento del tasso di crescita dell’economia cinese, le tensioni create in seguito agli attentati che hanno colpito l’Europa, i fattori di natura politica, oltre a un generale cambiamento dell’atteggiamento d’acquisto. Ciò nonostante i risultati ottenuti dal gruppo Armani dimostrano la forza del marchio e ne confermano la solidità. Continuiamo dunque nel segno del consolidamento e della razionalizzazione, operando come sempre nell’ottica di continuità e di lungo periodo”.