Dopo il concordato preventivo e il passaggio di mano, Braccialini tenta il rilancio sotto Graziella Group, azienda aretina di gioielli che lo scorso aprile ha rilevato dal concordato preventivo il 100% del marchio (escluse le licenze) per 6 milioni di euro, tramite la costituzione della newco Graziella&Braccialini srl. L’occasione per parlare del riassetto è stata ieri pomeriggio a Milano, dove il marchio di pelletteria ha presentato la collezione P/E 2018. “Rilevare dalla procedura Braccialini è stata per noi una grande occasione”, ha spiegato a Pambianconews Gianni Gori, la cui famiglia controlla Graziella Group, e che oggi è presidente di Graziella & Braccialini srl che è la società che ha acquisito il ramo di azienda contenente tra l’altro il marchio Braccialini, dalla società Braccialini Spa in concordato preventivo. “Negli ultimi anni, con il nostro marchio di oreficeria, abbiamo lanciato alcune collezioni di pelletteria e orologi con risultati medi. Ci siamo resi conto che costruire ex novo un progetto di questo genere è difficile, soprattutto sui mercati più lontani. Di qui la soluzione: rilevare un’azienda, come la Braccialini, con una rete vendita già affermata e un marchio noto”.
E dalle sinergie tra le due aziende (Graziella produce ad Arezzo, mentre Braccialini rimane a Scandicci) sono già nati i primi prodotti: per la prossima stagione calda, in catalogo anche bijoux in pelle firmati Braccialini, che vanno a completare le categorie merceologiche già parecchio ampie del brand, che oltre che sulle borse conta anche su calzature, profumi, orologi e foulard, tutti prodotti su licenza. “Il mood della collezione, che verrà presentata nel nostro showroom e al prossimo Mipel, rimane quello di Braccialini, con una forte caratterizzazione data dal colore e dai motivi floreali”, continua Gori.
A livello industriale, Graziella ha rilevato il marchio, e non le licenze Gherardini, Francesco Biasia e Vivienne Westwood, ridimensionando l’organico a 80 dipendenti. “Non c’è stato però alcun licenziamento, le persone con cui andremo avanti sono le stesse che hanno lavorato per il marchio anche prima del concordato”, assicura l’imprenditore toscano. Della ex famiglia proprietaria, invece, è rimasto soltanto Lorenzo Braccialini, nella nuova carica di responsabile delle relazioni con i franchisee e con i department store.
Quanto al retail, i monomarca Braccialini (4 a gestione diretta e 35 in franchising) verranno mantenuti e affiancati da nuove aperture, specie all’estero. “I mercati di maggiore sviluppo sono quelli dell’ex Urss, del Medio Oriente, del Giappone e del Nord America. Attualmente l’export pesa per il 55% sul fatturato attuale, che è di 10 milioni, ma è una quota che puntiamo ad alzare”. Le previsione di fatturato per il 2018, conclude Gori, è quella di “raggiungere i 12 milioni di euro”.