Nuovi disagi per Agent Provocateur. Il brand di lingerie, infatti, è finito al centro di una “bufera social” poiché, a detta dei commenti da parte dei consumatori, i prodotti ordinati sul canale e-commerce del marchio non sono mai arrivati a destinazione. Ciò a fronte di un pagamento già effettuato e dopo diverse settimane di attesa. Tra le accuse, oltre alla mancata consegna o all’addebito di un ordine già annullato per via di un’insufficiente presenza di scorte, un servizio clienti poco reattivo ed efficiente. “Le nostre più sincere scuse per il ritardo nella risposta, ciò è causato dall’ingente volume di richieste ricevute”, ha commentato il brand attraverso il proprio profilo Facebook. “Se necessitate di altra assistenza riguardo il vostro ordine vi preghiamo di non esitare a contattarci privatamente”.
Secondo alcuni, invece, l’inefficienza potrebbe essere dovuta al recente passaggio di testimone dell’azienda che, negli scorsi mesi, è stata rilevata da Mike Ashley, il magnate proprietario di Sports Direct, per 31 milioni di sterline (circa 36 milioni di euro), dopo che lo stesso marchio era entrato in amministrazione controllata. “In quanto cliente di lunga data, questa è la prima volta che il servizio è così terribile. Forse poiché il brand è stato rilevato dopo aver dichiarato fallimento”. Le lamentele sui canali Facebook e Instagram del brand sono iniziate lo scorso 23 giugno e proseguono tutt’oggi.