Vendite in aumento all’ombra della Madonnina, meno fluidità nella Capitale. L’inizio della stagione dei saldi inaugurata sabato scorso vede l’aumento del 3% nel capoluogo lombardo rispetto al 2016 (dati Federmodamilano – Confcommercio Milano) e una spesa media che supera i 100 euro per i primi giorni ufficiale dei ribassi. I consumatori preferiscono le vie commerciali rispetto alle zone semicentrali e periferiche. Richiesti in particolare costumi da bagno, calzature sportive, sandali, polo, camicie, abiti leggeri da donna, pelletteria.
A Roma la situazione differisce: “Avevamo messo in programma – ha dichiarato Massimiliano De Toma, presidente di Federmoda Confcommercio Roma – che il ponte di San Pietro e Paolo (giovedì, giorno festivo per la capitale, ndr) avrebbe influenzato in termini di presenze in città, ma non lo ha fatto in termini di qualità. Turisti e romani che stanno a Roma stanno acquistando e stanno premiando la qualità. Per i risultati puntiamo sul lungo periodo, ovvero su tutte e sei le settimane di saldi”, riporta il sito web dell’associazione che aggiunge anche il parere di Valter Giammaria, presidente Confesercenti di Roma: “Con un ponte così lungo l’interesse dei consumatori c’è ma fino ad ora nessun pienone. Manca quella massa di romani che è fuori città. Spero che alla fine della stagione si possa chiudere con il segno più”.
Pochi giorni prima del via ai saldi, Federmodamilano era stata cauta con le dichiarazioni prevedendo una sostanziale stabilità verso il basso nella spesa rispetto ai saldi estivi 2016: 150 euro a persona per un valore complessivo di 440 milioni di euro. “I saldi estivi – rilevava l’associazione – nonostante i tentativi di anticipazione soprattutto da parte dei big player (catene e monomarca), possono essere un’ottima opportunità per ‘veri’ affari”.
“Va infine considerato – affermava il presidente di Federazione Moda Italia e Federmodamilano Renato Borghi – l’impatto dei nostri ‘veri’ saldi sui clienti stranieri che raggiungono Milano proprio per vivere un’esperienza d’acquisto Made in Italy. Per questo auspico che venga sempre più valorizzato un evento che ha cadenza semestrale, non ha bisogno di investimenti e genera valore su tutto il territorio e l’indotto”.
Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio, ogni famiglia spenderà per abbigliamento e calzature in saldo mediamente 230 euro, per un valore complessivo intorno ai 3,5 miliardi di euro e una spesa pro capite di quasi 100 euro. A livello nazionale si ipotizza che oltre 15,6 milioni le famiglie acquisteranno in occasione dei saldi estivi. 3,5 miliardi finiranno in abbigliamento e calzature. In base a un’indagine di Confesercenti chiusa il 29 giugno per il 66% dei negozianti i saldi estivi andranno come lo scorso anno. Crescono invece gli sconti: un negozio su quattro parte con il 50 per cento.