Il 2016 si chiude con segno meno per il distretto comasco. Secondo l’indagine realizzata da Smi-Sistema Moda Italia e Gruppo Filiera Tessile Unindustria Como, svelata ieri in occasione del 24° Osservatorio del Distretto tessile di Como, il fatturato del comparto tessile e abbigliamento ha registrato una flessione del 2,5%, in linea con la performance del 2015. Dopo cinque anni di crescita ininterrotta, le esportazioni del tessile hanno registrato una battuta d’arresto, riportando un calo del 4,7 per cento. La performance negativa è attribuibile soprattutto al mercato francese, che resta primo cliente del distretto grazie ai suoi player del lusso, ma anche a Spagna, Germania, Regno Uniti, Stati Uniti e Cina. In recupero, ma sotto i valori del 2014, l’export di abbigliamento.
A soffrire è soprattutto il prodotto serico, eccellenza del distretto comasco, che nel 2016 ha visto calare del 3% il fatturato del tessuto dedicato all’abbigliamento femminile e dell’11% quello specifico per la cravatteria, mentre gli accessori archiviano l’anno in crescita del 4,4 per cento.
Dopo la frenata del 2016, l’anno in corso dovrebbe segnare una ripartenza per le aziende del tessile-moda della provincia di Como. Secondo i dati congiunturali relativi ai primi tre mesi del 2017, le esportazioni registrano un incremento del 2,6%, su un fatturato in lieve progressione (+0,8%) sostenuto soprattutto dal mercato interno.