Led, oled e sistemi intelligenti rappresentano il domani dell’illuminazione. Verso la quarta dimensione dell’arredo in equilibrio tra funzioni ed emozioni.
Il passaggio alle nuove forme di illuminazione ‘intelligente’ è ancora molto al di sotto del suo potenziale, ma permette comunque già notevoli risparmi e registra elevati tassi di crescita. Secondo un report del Politecnico di Milano, in Italia l’illuminazione ‘smart’ potrebbe rappresentare un mercato potenziale complessivo, al 2020, di oltre 3,3 miliardi di euro, ipotizzando uno scenario in cui le fonti luminose siano costituite al 100% da led in tutti i settori, mentre le soluzioni smart si attestino al 10% per le abitazioni residenziali, il terziario commerciale e la pubblica illuminazione, al 5% per l’industriale e al 15% per gli uffici. Un best scenario che raddoppia le stime ‘tradizionali’, sempre al 2020, ferme a 1,6 miliardi di euro (+106% rispetto al 2015). Anche solo considerando la diffusione dell’efficient smart lighting effettivamente attesa per il 2020, l’Energy&Strategy Group calcola “un risparmio energetico totale pari a 10,8 TWh/anno nel 2020, un traguardo importante, che rappresenta il 5% del consumo elettrico totale al 2015 e quindi contribuirebbe per il 26% al raggiungimento degli obiettivi di efficientamento energetico che l’Italia si è posta con il Pacchetto 20-20-20”. Per efficient smart lighting si intende la somma di due componenti: un’illuminazione efficiente che attraverso l’impiego dei led garantisca un minor consumo di energia a parità di prestazioni; e un’illuminazione ‘smart’ che, grazie a soluzioni hardware e software, monitori e controlli l’impiego delle sorgenti luminose, massimizzandone l’efficacia, oltre che l’efficienza energetica. Complessivamente ci si attende che nel 2020 il mercato delle sorgenti luminose led si attesti in Italia su valori intorno agli 1,5 miliardi di euro (900 milioni nel 2015). A questi numeri andrà a sommarsi un mercato delle soluzioni smart che è previsto si attesti sui 195 milioni (140 milioni nel 2015). A spartirsi questo mercato vi sono filiere industriali molto articolate e diversificate: a quella tradizionale dell’illuminotecnica si affiancano le Energy Service Companies.
HUMAN CENTRIC LIGHTING
L’Hcl, ovvero l’illuminazione al servizio dell’individuo che pone l’uomo al centro del progetto d’illuminazione, sta assumendo un ruolo sempre più importante nella società e nella quotidianità, e l’illuminotecnica diventa uno strumento per il suo benessere, non solo biologico o percettivo, ma anche relativo alla controllabilità avanzata dell’ambiente. Pioniere nell’individuare questa possibilità è stata iGuzzini. “Già trent’anni fa – ha dichiarato a Pambianco Design il vice presidente Massimiliano Guzzini, dallo scorso gennaio anche presidente di Assil (Associazione Italiana Produttori di Illuminazione) – abbiamo definito i tre filoni di sviluppo futuro della tecnologia dell’illuminazione e ci siamo aggiornati nelle 3 direzioni: conversione delle sorgenti luminose da tradizionali a led che utilizzano semiconduttori (Solid State Light) invece dell’incandescenza o dei vapori di sodio, introduzione della luce intelligente, ovvero adattiva, e human centric lighting”. Il 76% del fatturato totale dell’azienda, che vale oggi 231,5 milioni di euro, deriva proprio dal led. “Tutto ebbe inizio con la ricerca sperimentale Sidra sulla luce biodinamica – ha proseguito Guzzini -, grazie alla quale abbiamo scoperto come la luce influenzi la nostra biologia in relazione alla produzione di melatonina sollecitata dalla ricezione della luce solare da parte dei recettori presenti nella retina. Da lì partì il tentativo di riprodurre una luce artificiale il più simile possibile a quella naturale e i relativi spin-off della dimmerizzazione (regolazione dell’intensità della luce) e del controllo della temperatura colore. Fino al concetto di connettività tra illuminazione e ambiente tramite device tecnologici, ovvero la domotica. Una strada che continuerà a produrre innovazione in futuro”.
TRA LED E IOT
Duplice il filone innovativo, da un lato Led e Oled puntano a creare la simbiosi perfetta tra luce e spazio costruito, dando origine a quella che viene definita ‘luce architetturale’ interessata a come colore, intensità e diffusione influiscano sul benessere e l’efficienza delle persone; dall’altro i sistemi di illuminazione intelligenti permettono di connettere la luce ai sistemi domotici e di automazione per renderla ‘responsive’ e capace di adattarsi ai nostri stati d’animo e alle circostanze.
CONTROLLARE INTENSITÀ E COLORE
Un’illuminazione di qualità tutela la salute, favorisce la concentrazione e il benessere anche psicologico e, in definitiva, aumenta la qualità della vita. Per raggiungere questo obiettivo vanno considerati diversi fattori, come l’intensità, che deve essere adeguata alle necessità visive; il colore, che influisce anche sul lato emozionale; l’armonizzazione della luce artificiale con il ciclo della luce naturale. Su tutti questi fattori i produttori di sorgenti luminose e apparecchi di illuminazione presentano innovazioni importanti. Tra le più attuali c’è sicuramente la tematica del colore. I nuovi apparecchi hanno allargato la gamma delle temperature di colore (per avere luce più “calda” o più “fredda”) ed è aumentata la resa del colore, ossia la capacità di riprodurre con fedeltà il colore dell’oggetto illuminato. Vanno poi considerati anche altri fattori importanti come la stabilità della luce, che si ottiene limitando al massimo lo sfarfallio (flicker), un fattore di disturbo che può essere fastidioso e addirittura dannoso per la salute. Altro fenomeno da tenere sotto controllo è l’abbagliamento, da limitare al massimo specialmente in relazione alla presenza degli schermi dei computer. “Disano ha aggiornato la sua produzione per rispondere a queste nuove esigenze in tutte le principali applicazioni, dall’illuminazione urbana, al retail, al mondo del lavoro (industria e uffici) – ha affermato Fabio Ugazio, responsabile marketing di Disano -. Tra i prodotti di maggiore successo ci sono i Led Panel, apparecchi ultrapiatti da inserire a plafone, pensati per una perfetta distribuzione della luce. Un sistema per ottenere il giusto equilibrio tra illuminazione diretta e indiretta e il corretto rapporto con la luce naturale. Il risultato è una luce che si adatta alle esigenze di chi lavora, con una maggiore sensazione di comfort e meno affaticamento a fine giornata. Anche la linea Comfort e Minicomfort led è studiata per il benessere visivo di chi lavora a video con ottiche dark light che evitano riflessi e abbagliamenti sugli schermi. Il livello di abbagliamento misurato con la scala Ugr (Unified Glare Rate) è <19, che corrisponde al parametro previsto dalla normativa per la tutela della salute sul posto di lavoro. Inoltre gli apparecchi hanno il marchio ‘low optical Flicker’ che indica un basso livello di sfarfallio e sono esenti da rischio fotobiologico”.
QUANDO DIMMERIZZARE È SMART
Lo smart lighting, nello specifico, si interroga sulla possibilità, partendo dalle tecnologie per la gestione e il controllo dell’illumiazione a led (sensori, gateway, app), di ‘dimmerare’ (regolare elettronicamente) l’intensità luminosa negli ambienti grazie a placche, interruttori, smartphone o tablet. Esperta del tema è Linea Light Group che ha introdotto di recente la tecnologia Warm Tune, “un sistema frutto dello Smooth Dimming – ha spiegato il responsabile marketing Andrea Zugno – che permette di regolare la temperatura del colore con un array led nel quale sono installati diodi che spaziano dai 3.000K ai 1.800K, riducendo l’intensità della luce, simulando quella molto calda e accogliente che si poteva ottenere con le vecchie lampade a incandescenza. Inoltre, Warm Tune, per la sua elevata resa cromatica CRI95 o addirittura CRI98 (CRI100 corrisponde alla resa cromatica della luce solare, ndr) garantisce una corretta e costante percezione del colore, anche alla dimmerizzazione minima (fino al 5% della potenza). In passato questa tecnologia si applicava solo a prodotti tecnici, ora il suo uso si è esteso, anche per rispondere al desiderio di personalizzazione. Il semplice bianco può ora essere reso in diverse sfumature con il Dynamic White che permette di variarne la temperatura colore dai bianchi freddi ai bianchi caldi. La tecnologia ‘Grow Lighting’, infine, favorisce la creazione del contesto luminoso ideale per la crescita di verde (piante o orti) in ambienti interni privi di luce naturale”.
DOMOTICA DELLA LUCE
L’obiettivo di tutte queste tecnologie è ricreare, con un sistema di luce artificiale, una illuminazione il più vicino possibile a quella solare. Ottenuta la quale si prosegue con lo step successivo: la domotica della luce, ovvero la sua gestione in modalità wireless e da remoto tramite partnership con realtà specializzate come BTicino che forniscono applicazioni in grado di integrare i diversi sistemi tecnologici della casa. Nel caso dell’illuminazione, grazie a sensori che rilevano luminosità e presenza di persone nell’ambiente, essa si intensifica o decresce mantenendone intensità e colore a livelli ottimali, ovvero il più simile possibile a quelli diurni. A Euroluce, Linea Light Group metterà in scena un ambiente domotizzato che vedrà protagonista il prodotto Mongolfier. “Supportati da lampade a forma di anello – ha concluso Zugno – mostreremo come dal rapporto tra luce e ombra sia possibile produrre effetti di interior design. Siamo arrivati a risolvere il problema della molteplicità di ombre contemporanee causate dal led, in quanto sorgente puntiforme, giungendo alla creazione di una luce ‘spot’ omogenea che come la luce diurna produce un’unica ombra. Non è un approccio meramente concettuale, trasmette davvero una percezione più confortevole e realistica del contesto”.
I SEGMENTI PIÙ INNOVATIVI
Secondo il report del Politecnico sono il terziario e il residenziale gli ambiti più avanzati nell’uso dell’efficient smart lighting, “al contrario il segmento industriale rappresenta una sorta di buco nero – ha affermato Vittorio Chiesa, direttore dell’Energy&Strategy Group -. Nell’illuminazione pubblica troviamo invece più led che nella media ma meno soluzioni smart, in controtendenza rispetto al crescente dibattito circa lo sviluppo delle smart cities”. Anche se pare ci sia un crescente interesse da parte dell’industria, dove sta emergendo la figura dell’22in grado di valutare correttamente l’importanza di aggiornare i sistemi di illuminazione, sta di fatto che ad oggi la bassa sensibilità verso questi temi rischia di far perdere 1,7 miliardi di euro potenziali al mercato.
di Paola Cassola