Raddoppiare il fatturato della maison Yves Saint Laurent nei prossimi tre-cinque anni e raggiungere i 3 miliardi di euro nel lungo periodo. Ampliare il margine ebit al 27 per cento. E continuare a presidiare i mercati mondiali con nuove boutique. Questi alcuni dei punti principali che ieri hanno caratterizzato il Saint Laurent day, investor day che per la prima volta Kering, conglomerata del lusso francese cui fa capo la maison dal 1999, ha voluto dedicare alla sua seconda fonte di ricavi e di utili dopo Gucci.
Una celebrazione quasi obbligata, considerando la crescita che il marchio ha registrato dal 2010 a oggi, e in particolare dal 2012, con l’arrivo del CEO Francesca Bellettini e del precedente direttore creativo Hedi Slimane: da un giro d’affari di 269 milioni di euro e un network retail di 78 boutique, il marchio ha raggiunto il traguardo di 1,2 miliardi di euro nel 2016, anno in cui la rete di negozi raggiungeva i 159 monomarca. “Questa azienda era davvero una Ferrari. Così le abbiamo dato il motore di una Ferrari e non quello di una Cinquecento”, ha dichiarato la numero uno del marchio che, oggi, forte di 14 quarter consecutivi con una crescita superiore al 20%, alza ulteriormente il tiro.
Obiettivo a medio termine è di raddoppiare il fatturato a 2 miliardi di euro, in un tempo massimo di cinque anni, per raggiungere poi i 3 miliardi nel lungo termine. Ambizioso anche il traguardo sul fronte della redditività: dall’attuale ebit margin al 22%, l’obiettivo è di raggiungere il 25% nel medio periodo e il 27% nel lungo. Una visione supportata anche dalla crescita registrata su questo fronte da Saint Laurent, che ha portato l’ebit a 269 milioni di euro nel 2016 dai 12 milioni del 2010 (margine del 4,3%).
Come già dichiarato ad aprile al Wwd, per il brand c’è ancora spazio per crescere sul fronte retail, dopo un 2016 caratterizzato da 23 opening e 6 chiusure di location poco performanti. Le prossime aperture toccheranno città come Madrid, Berlino, Ginevra, Monaco di Baviera, Zurigo, Toronto, Dubai, Pechino e Melbourne. Ma a fare davvero da traino alla crescita del marchio, secondo Bellettini, sarà soprattutto l’immaginario creato dal direttore creativo Anthony Vaccarello alle piattaforme dalle quali diffonderlo, in primis Instagram, Youtube e i mega billboard, ma anche iniziative di affissioni “selvagge” come quelle comparse di recente a Milano, Parigi e New York.