La svolta digitale e manageriale delle imprese italiane del fashion è stata al centro della terza edizione del convegno organizzato da EY alla vigilia del Pitti, alla presenza dello stato maggiore della moda, che si è tenuto ieri al Four Seasons di Firenze.
Le ricerche condotte da EY hanno evidenziato che il 66% delle aziende familiari italiane presenta un management composto da componenti della famiglia, contro il 25% medio degli altri grandi Paesi europei. Nel settore moda, la percentuale sale all’83% tra le medie aziende, oltre la media nazionale del 65 per cento. Tutto ciò mentre il settore si prepara alla svolta del cosiddetto phygital, per cui il 91% dei CEO del fashion si sta preparando a investire una somma stimata in circa 700 milioni di euro già entro l’anno.
Il convegno è iniziato con l’intervento di Claudio Marenzi, presidente di Sistema Moda e di Pitti Immagine, che si è soffermato sull’integrazione della sostenibilità nel business. “L’obiettivo dell’Italia e dell’Europa deve essere il passaggio dalla comunicazione sulla sostenibilità ai fatti. Il made in Italy rispecchia criteri di sostenibilità e per questo deve affrontare costi di esportazione maggiori rispetto ad altri Paesi meno rigorosi, quali Cina e Paesi del Far East. Da questo punto di vista, le istituzioni, attraverso specifiche normative, possono contribuire a sostenere il sistema italiano della moda, valorizzandone la filiera virtuosa”, ha detto Marenzi.
Riccardo Braccialini, presidente di Aimpes, ha invece parlato del reshoring in atto nella moda e nella pelletteria. “I grandi marchi stanno ritornando o iniziando a produrre nel nostro Paese per scelta e malgrado non siano previste particolari politiche di sgravio fiscale a differenza di quanto garantito da altri Paesi. Ciò testimonia la volontà di investire sulla qualità, che in Italia è più elevata che altrove”.
Nel corso del convegno si sono tenuti, aperto dagli interventi dei vertici EY con Cristina Pigni (Partner, Med Leader Fashion & Luxury), Dante Valobra (Partner, Assurance Fashion & Luxury) e di Andrea Cavicchi, presidente del Centro di Firenze per la Moda Italiana, si sono svolti tre panel. Il primo è stato dedicato al valore creato dai processi di managerializzazione, con la partecipazione tra gli altri di Stefano Corrado (managing director Richemont Italia), Marco Palmieri (presidente e AD Piquadro), Riccardo Sciutto (CEO di Sergio Rossi) e Alessandro Varisco (CEO di Twinset).
Al secondo panel, “L’integrazione della sostenibilità nel core business”, hanno partecipato tra gli altri Carlo Capasa, presidente di Camera Nazionale della Moda Italia, Luca Lisandroni, Co-CEO di Brunello Cucinelli, e Matteo Marzotto, vicepresidente esecutivo di Italian Exhibition Group.
Al terzo, sull’importanza degli investimenti nell’innovazione e nel digitale per i brand della moda e del lusso, sono intervenuti tra gli altri Andrea Ghizzoni (We Chat), Francesca Lusini, presidente di Peuterey, Gianluigi Marchetti, sales manager di Google, e Riccardo Verdoia, CFO di LuisaViaRoma.
Il convegno EY si è svolto con il Patrocinio di Pitti Immagine e del Centro di Firenze per la Moda Italiana, in collaborazione con BNL-Gruppo BNP Paribas, AIMPES, associazione pellettieri italiani e Mipel, salone internazionale della pelletteria.