Se per il calcio europeo, a livello di brand, Adidas è l’unico vincitore, per il basket americano la sfida è ancora aperta tra Nike e Under Armour. I due colossi dello sportswear staunitense scenderanno in campo a Oakland, questa sera alle 18 (orario West Coast), per la gara 1 della finale tra Cleveland Cavaliers e Golden State Warriors, vestendo i piedi rispettivamente di LeBron James e Stephen Curry. Una rivalità mai sopita tra i due sportivi (si tratta della terza finale consecutiva tra le due squadre che in passato hanno portato a casa una vittoria a testa) che riaccende la battaglia della sneaker di maggiore successo. Le due aziende, peraltro, sveleranno proprio stasera le ultime versioni dei modelli disegnati appositamente per i loro testimonial.
Ai piedi di LeBron James, stella dei Cleveland Cavaliers, dovrebbero esserci le Nike Zoom LeBron Soldier 11 Prototype, ultima release (è in vendita da ieri) della serie di calzature che portano il nome del cestista americano con cui l’azienda di Beverton ha siglato nel 2015 un contratto “lifetime” dal valore di 1 miliardo di dollari. Una collaborazione che vuole ricalcare le orme della partnership di successo con un altro numero uno del basket, Michael Jordan, che si è poi consolidata con il brand Air Jordan che ancora oggi rappresenta una delle fette più importanti del business delle calzature di Nike.
Anche la bandiera dei Golden State Warriors Stephen Curry questa sera indosserà la nuova versione delle “sue” Under Armour Curry 3ZER0, già in vendita sull’e-store del gruppo dal 29 maggio. La partnership con Curry, firmata nel 2013 dopo il mancato accordo tra il cestista e Nike, e in scadenza nel 2024, è la chiave attraverso la quale Under Armour punta a diventare un marchio di riferimento nell’arena delle calzature sportive. Nel 2016, il segmento footwear di Under Armour ha segnato una crescita del 50% superando il traguardo del miliardo di dollari (circa 892 milioni di euro) su un turnover complessivo di 4,8 miliardi proprio grazie alla visibilità ottenuta con Curry. E dopo i riscontri ottenuti sui mercati asiatici, l’azienda ha deciso di portare per il terzo anno consecutivo il suo principale testimonial in un roadshow estivo che toccherà Pechino, Chengdu, Hangzou e Seoul.
Il buon feedback ottenuto da Under Armour, secondo gli analisti, potrebbe essere uno dei motivi del rallentamento che Nike sta registrando negli ultimi anni sul fronte footwear. Nell’esercizio 2016, le calzature a marchio Nike hanno registrato una crescita dell’8% ricavi a 19,8 miliardi di dollari, su un giro d’affari totale di 32,3 miliardi di dollari (di cui il 94% è rappresentato dal solo brand Nike). Lo scorso anno, inoltre, il marchio del baffo ha dovuto cedere lo scettro della sneaker più venduta negli Usa ad Adidas dopo oltre un decennio di dominio.
Per quanto riguarda la finale di stasera, comunque, Nike ha già portato a casa la sua vittoria: sarà il marchio più rappresentato con ben 24 giocatori.