Bilancio annuale in calo per Michael Kors che ha annunciato un piano di chiusure degli store meno performanti, e di innovazione del prodotto. Nei dodici mesi al primo aprile scorso, il gruppo americano ha registrato ricavi per 4,49 miliardi di euro (circa 4 miliardi di euro), in calo rispetto ai 4,71 dell’esercizio precedente, e utili in picchiata da 837,7 a 551,5 milioni (-34,1 per cento). Debole anche la performance del quarto trimestre fiscale, con vendite in flessione dell’11,2% a 1,06 miliardi di dollari (a parità di perimetro, le vendite hanno perso il 14,1%, peggio del -13,4% atteso dal consensus Metrix) e una perdita netta di 26,8 milioni contro con l’utile di 176,3 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente. A deludere il mercato è stata anche la guidance fornita per l’anno in corso, quando il giro d’affari dovrebbe essere pari a 4,25 miliardi di dollari, sotto le stime Thomson Reuters per 4,37 miliardi. Il titolo di Michael Kors ha chiuso la seduta di ieri in calo dell’8,52% a Wall Street, dove nelle ultime settimane viene scambiato attorno ai 35 dollari, contro gli oltre 60 dollari del 2015 e i quasi 100 dollari dell’inizio del 2014.
“L’esercizio fiscale 2017 – ha dichiarato in una nota ufficiale John D. Idol, chairman e CEO di Michael Kors – è stato sfidante, anche a causa di un retail environment che spesso cede a politiche promozionali. In aggiunta, i nostri prodotti e la store experience offerta non hanno saputo attirare e stimolare i consumatori”. Il numero uno della griffe punta ora ad ampliare l’offerta degli accessori, a ridimensionare il numero di store e a migliorare l’esperienza d’acquisto. “L’esercizio 2018 – ha continuato Idol – sarà un anno di transizione in cui getteremo nuove basi per tornare a crescere”.
Quanto ai propri punti vendita, Michael Kors ha annunciato la chiusura di 100-125 vetrine full price nei prossimi due anni. Al primo aprile scorso i monomarca del brand nel mondo erano 827.