Assocalzaturifici promuove a Bruxelles una mostra per riportare al centro del dibattito europeo la tutela della manifattura. L’esposizione, inaugurata nei giorni scorsi presso la sede del Parlamento Europeo, si intitola “Italian Shoes, European Footprint” ed è organizzata in collaborazione con l’associazione culturale Colosseum, con lo scopo di raccontare la genesi di una scarpa del design italiano. La kermesse, si legge in una nota ufficiale, è l’occasione per ” portare all’attenzione dell’UE la necessità di una norma che tuteli l’eccellenza della manifattura e il diritto dei consumatori europei alla conoscenza di ciò che acquistano attraverso l’introduzione dell’etichettatura di origine obbligatoria. Un dossier che Assocalzaturifici sta portando avanti con determinazione in tutte le sedi europee, anche attraverso l’apertura di un desk – già attivo dallo scorso anno – all’interno della delegazione di Confindustria a Bruxelles per un più efficace pressing sui tavoli europei”.
“Il Made in deve essere una priorità per l’Italia in Europa – dichiara Annarita Pilotti, presidente di Assocalzaturifici – Sono 10 anni che se ne parla, ma finora le trattative hanno sempre portato ad esiti insoddisfacenti. È possibile che il Parlamento Europeo si esprima a stragrande maggioranza a favore dell’etichettatura obbligatoria e il Consiglio Europeo possa invece negare a questa maggioranza il diritto ad una legge giusta ed equa? Sono anni in cui si cerca, senza alcun risultato, di garantire una norma di civiltà, che possa informare il consumatore finale circa la provenienza geografica del prodotto. Mi chiedo: ma a chi fa paura questo Made in? Ora con l’uscita dell’Inghilterra dalla UE, storica oppositrice, ci chiediamo se ci siano le condizioni per avere la maggioranza e far passare la proposta contenuta nell’art. 7 del pacchetto sulla sicurezza dei prodotti oppure con una norma dedicata”.