Il titolo di Salvatore Ferragamo continua a essere sotto pressione. Dopo una serie di tagli alle stime da parte degli analisti nella giornata di venerdì, questa mattina si è diffusa la notizia anche del taglio di Credit Suisse che ha abbassato il target price a 23 euro dal precedente a 24 euro, confermando il giudizio “neutral”.
Ma la parabola ribassista è iniziata già a metà settimana scorsa, quando, nel giro di tre giorno, il titolo ha perso l’11,5 per cento. La debolezza è stata attivata dalle dichiarazione del management sul 2017, per il quale è stato confermato un “outlook cauto”. Alle esternazioni, cui ha fatto seguito anche una nota ufficiale del gruppo, sono poi seguiti i tagli al rating e al target price da parte di Mediobanca, di Kepler Cheuvreux e di Banca Akros.
Prima in un meeting con gli investitori e poi in un comunicato stampa, il marchio di lusso ha parlato di un “2017 cauto, in cui proseguono gli interventi volti a migliorare l’attività di sviluppo prodotto, a razionalizzare la gestione nell’area retail e a normalizzare il livello degli stock”. I vertici hanno inoltre confermato gli obiettivi di medio periodo fissati nell’investor day dello scorso 3 febbraio, pur senza fornire i dati preliminari del primo trimestre di quest’anno. La poca trasparenza non è piaciuta agli analisti, che hanno di conseguenza ‘punito’ il titolo.
Per gli anni successivi, gli esperti di Mediobanca hanno mantenuto invariate le loro aspettative di crescita dei ricavi (+6% il tasso di crescita per i prossimi tre anni) ma hanno abbassato le previsioni in termini di miglioramento della profittabilità e ora proiettano un margine ebitda del 23,6% entro il 2020, rispetto alla stima precedente pari a 25,5 per cento. Più in particolare, “assumiamo un miglioramento della redditività nell’orizzonte temporale del piano industriale 2017-2020 più verso il 2019 e il 2020”. E gli analisti hanno aggiunto: “Anche se capiamo che l’anno in corso dovrebbe essere considerato un periodo transitorio, pensiamo che sarebbe più utile, sia per la società sia per gli investitori, se il management fosse più trasparente nella buona e nella cattiva sorte. Per questo motivo, suggeriamo cautela nel breve termine”.
Oggi la maison della moda è arrivata a segnare un calo superiore all’1,3%, scendendo ampiamente sotto quota 25 euro.