Le azioni di Abercrombie & Fitch volano in scia alle sempre più insistenti delle voci di takeover. Secondo un report diffuso da The Wall Street Journal, infatti, all’origine della performance in positivo di ieri a alla Borsa di New York, quando il titolo del gruppo americano ha toccato un +11,4% per poi chiudere a +5,66%, ci sarebbe l’interesse congiunto del fondo di private equity Cerberus Capital e del retailer American Eagle Outfitters, pronti a mettere le mani sull’insegna dal oltre 3,3 miliardi di dollari (circa 2,9 miliardi di euro) di ricavi.
Il nome di American Eagle era già circolato, come possibile pretendente, nelle scorse settimane, quando la stessa Abercrombie ha confermato la volontà di cessione. Secondo il report, la sinergia tra Cerberus e American Eagle, con il primo pronto a mettere in gioco i suoi capitali, renderebbe il deal più verosimile, anche se “non è ancora garantito che si arrivi a un’offerta”. Non immune alle difficoltà dell’intero settore, American Eagle ha archiviato i primi tre mesi dell’anno con utili in picchiata del 38% per 25,2 milioni di dollari, a fronte di ricavi a +1,6% per 761,8 milioni. Il gruppo di Pittsburgh potrebbe quindi tentare di invertire la rotta a colpi di acquisizioni, in linea con quanto fatto da Coach, che dopo l’acquisizione di Kate Spade, ha annunciato la nascita di un gruppo newyorkese di luxury lifestyle. Nella giornata di ieri le azioni di American Eagle hanno segnato un +2,26 per cento.
Quanto ai risultati di Abercrombie, che nella giornata di oggi dovrebbe diffondere il bilancio del primo trimestre d’esercizio, J.P. Morgan Chase ha precisato come la perdita nel periodo potrebbe essere peggiore rispetto a quella stimata. Se le attese del consensus di Wall Street sono ferme a vendite per 651 milioni di dollari e a un rosso di 70 centesimi per azioni, la banca d’affari ha infatti ipotizzato che la perdita potrebbe toccare i 76 centesimi per azione.
Nonostante il balzo di ieri, le azioni di Abercrombie hanno perso quasi il 48% negli ultimi 12 mesi, con un prezzo di scambio (12,89 dollari) lontano dal massimo di 85,77 dollari del 2007.