L’export degli orologi svizzeri non riesce a invertire la rotta e, dopo un marzo in positivo, rivede il segno meno. Secondo i dati diffusi dalla Fédération de l’industrie horologère suisse, infatti, lo scorso aprile le esportazioni delle lancette elvetiche hanno registrato un calo del 5,7% a 1,5 miliardi di franchi svizzeri (circa 1,3 miliardi di euro), flessione che la Federazione ha comunque definito “meno grave di quanto atteso”. Nei primi 4 mesi dell’anno le esportazioni hanno lasciato sul terreno il 3,6 per cento.
A livello geografico, Hong Kong, mercato di riferimento per gli orologi svizzeri, ha perso il 16,8%, mentre gli Stati Uniti hanno segnato un -19 per cento. Per contro, le vendite in Cina hanno registrato un +38,9%, seguite dal +30% dell’export nel Regno Unito. La flessione della domanda ha toccato in particolare gli orologi in metalli preziosi (-12%), mentre hanno fatto meglio i prodotti in acciaio (-2,4 per cento). In progressione del 6%, invece, il giro d’affari degli orologi bi-metallici.