Foot Locker crolla per non aver soddisfatto, seppure di pochissimo, le aspettative sugli analisti. Il titolo ha inaugurato la seduta di venerdì con un calo del 15% delle proprie azioni, chiudendo poi la giornata a -16,6%, sulla scia di una trimestrale non perfettamente in linea con le previsioni degli esperti. Nei primi tre mesi del 2017, infatti, il retailer sportivo ha registrato un calo del 5,8% del proprio utile netto a 180 milioni di dollari (circa 160,5 milioni di euro), pari a 1,36 dollari per azione, contro le stime Thomson Reuters per 1,38 dollari. Nonostante la progressione minima (+0,5 per cento) delle vendite a parità di perimetro, che hanno aiutato i ricavi trimestrali complessivi a toccare quota 2 miliardi di dollari (+0,7 per cento), la Borsa non ha perdonato a Foot Locker il mancato obiettivo del target degli analisti, che avevano ipotizzato un balzo dell’1,5% delle vendite like for like e un turnover di 2,2 miliardi di dollari.
“Il primo quarter è stato uno dei più profittevoli di sempre, ma è di poco sotto le nostre aspettative iniziali”, ha ammesso il presidente e CEO di Foot Locker Richard Johnson. “Il rallentamento di febbraio non è stato controbilanciato da buone performance di marzo e aprile, ma siamo convinti che i nostri clienti non abbiano perso il loro appetito per abbigliamento e calzature sportive, e che la nostra posizione sia più forte che mai”.
Il mancato raggiungimento delle stime delle vendite comparabili è un tarlo per molte aziende statunitensi, come di recente Ralph Lauren, incapaci di attirare nuovi clienti nei propri negozi. Foot Locker, comunque, ha allo studio una strategia alternativa: “Restiamo ottimisti sul raggiungimento di un incremento mid single digit delle vendite comparabili, ma abbiamo sviluppato un piano B nel caso il trend negativo dovesse proseguire”, ha aggiunto Johnson. “Resteremo concentrati sul controllo dei costi e dell’inventario per raggiungere un aumento mid single digit dell’utile per azione annuale”.