L’agenzia Standard & Poor’s ha confermato il rating “B+” sul debito a lungo termine di Safilo, indicando un outlook “stabile”. Il rating è stato poi ritirato su richiesta dell’emittente: l’iniziativa rientra, riferisce una nota di Safilo, “nell’ambito delle iniziative di efficientamento costi e del programma di semplificazione. Il gruppo ha deciso di concentrare i servizi di credit rating, continuando a essere valutata da una sola agenzia” che, secondo le agenzie, è Moody’s.
Al momento del ritiro del rating l’outlook di Safilo era, appunto, “stabile”. Secondo Standard & Poor’s, spiegano le principali agenzie di stampa, il profilo di rischio dell’azienda guidata da Luisa Delgado riflette “la difficoltà incontrata nel passato nel rinnovare alcune importanti licenze di vendita così come l’incertezza derivante dalla chiusura anticipata della licenza di Gucci“. Inoltre la recente debolezza della performance operativa di Safilo “dimostra qualche ritardo nell’attuazione del piano strategico per consolidare la posizione dei propri brand, in particolare Carrera, Polaroid e Smith“. Viene invece giudicata positivamente la capacità del gruppo di diversificare le fonti di reddito a livello geografico e tra prodotti di lusso, prodotti mass market e sportivi.
Safilo ha chiuso il 2016 con ricavi per 1,25 miliardi euro, in contrazione del 2% rispetto agli 1,28 miliardi ottenuti nell’esercizio precedente. Il margine operativo lordo adjusted è sceso del 13,3%, passando da 102,4 milioni a 88,8 milioni di euro; la marginalità si è ridotta dall’8% al 7,1 per cento. Nei dodici mesi l’utile netto adjusted ha toccato i 15,4 milioni di euro, in forte aumento rispetto ai 6,9 milioni contabilizzati nel 2015. Il risultato finale è stato però negativo per 142,1 milioni di euro, in conseguenza a svalutazioni per 150 milioni di euro.