Richemont dimezza i propri utili nel 2016 e sconta in Borsa una performance inferiore alle attese. Il gruppo svizzero, controllante tra gli altri dei marchi Cartier, Van Cleef & Arples, Montblanc e Iwc, ha infatti chiuso i dodici mesi con profitti in calo del 46% per 1,21 miliardi di euro, sotto le stime del mercato per 1,34 miliardi, a fronte di vendite in calo del 4% per 10,65 miliardi di euro, contro previsioni del consensus Thomson Reuters per 10,68 miliardi. “Gli utili dell’anno appena concluso – si legge nella nota ufficiale del colosso di Ginevra – sono ben al di sotto di quelli dell’anno precedente. Al netto di quanto guadagnato con la fusione tra Net-a-porter e Yoox il calo sarebbe infatti del 24 per cento”.
A livello delle diverse aree geografiche, Richemont ha perso il 9% in Europa, il 2% in Giappone, il 9% nel Middle East e in Africa e l’1% in Asia Pacific. A crescere è stata invece la regione delle Americhe, che ha guadagnato il 2 per cento.
Guardando ai brand in portfolio, le maison di gioielleria hanno visto una flessione del 2%, con “il buon incremento delle vendite delle collezioni di gioielleria di Cartier e Van Cleef & Arples solo parzialmente in grado di bilanciare la performance sottotono delle linee di orologi”. Dal canto loro, le vendite delle case orologiere hanno segnato un -11%, riflettendo l’anno negativo dell’intero comparto.
Richemont, il cui titolo in mattinata perdeva oltre il 6% alla Borsa di Zurigo, ha annunciato l’avvio di un’operazione di buy back di 10 milioni di azioni nei prossimi tre anni, pari all’1,7% del capitale e all’1,0% dei diritti di voto della Compagnie Financière Richemont SA.