Diesel affronta i primi licenziamenti della sua storia. Il marchio ammiraglio del gruppo Otb si prepara a tagliare 37 posti di lavoro nel quartier generale di Breganze, in provincia di Vicenza, che attualmente vede impiegate 597 persone. Un piano ridimensionato rispetto alle prospettive iniziali, come affermato dall’amministratore delegato di Diesel Alessandro Bogliolo al Corriere del Veneto, che prevedevano la riduzione di 84 posizioni, poi diminuite attraverso spostamenti di reparto e mobilità interna.
“Una scelta che non prendiamo certo a cuor leggero, ma che non abbiamo potuto evitare, pur provando in tutti i modi a trovare altre strade”, ha aggiunto Bogliolo, facendo riferimento a un periodo particolarmente difficile dell’azienda sotto il profilo delle performance. Il 2016, infatti, per il marchio denim del gruppo guidato da Renzo Rosso si era chiuso con un fatturato pari a 960 milioni di euro e una perdita di circa 10 milioni. Numeri che confermano il momento di transizione del marchio che, negli ultimi anni, ha avviato un forte processo di revisione della distribuzione wholesale che l’ha portato a ridurre il peso all’interno del gruppo (attualmente, Diesel vale il 60% di un turnover 2016 a 1,58 miliardi di euro), in cui guadagnano spazio altri brand come Marni e Maison Margiela.
Previsto per il 15 maggio l’incontro con i sindacati, pronti a chiedere ammortizzatori sociali importanti, come dichiarato da Massimiliano Bianco della Cgil. L’azienda, comunque, non esclude di invertire la rotta una volta superate le difficoltà, in primis grazie agli investimenti che il gruppo sta compiendo, soprattutto sul fronte digitale.