Le azioni del retailer americano upmarket Vince hanno chiuso la seduta di venerdì scorso in calo di oltre il 25% a Wall Street, dopo dichiarazioni dei vertici dell’azienda secondo cui ci sarebbero “sostanziali dubbi” sul fatto che l’insegna possa superare le proprie difficoltà e restare attiva nei prossimi 12 mesi. L’annuncio arriva in scia alla bancarotta di colossi a stelle e strisce come Aéropostale, Pacific Sunwear of California, Sports Authority, Vestis Retail Group e American Apparel, oltre all’avvio di significativi processi di ristrutturazione per Macy’s e Sears . Secondo quanto riferito dalla stampa internazionale, Vince avrebbe dichiarato come la continuità dell’azienda dipenda dalla capacità di mantenere i debiti sotto i livelli precedentemente concordati con i finanziatori.
Il brand ha chiuso il quarto trimestre d’esercizio con vendite in calo del 22% a 63,9 milioni di dollari, sotto le attese di Wall Street per 74,6 milioni, e una perdita di 162,1 milioni contro l’utile di 1,8 milioni dello stesso periodo di un anno fa. Nei tre mesi al 28 gennaio, la liquidità del brand si attesta a 21 milioni di dollari, contro debiti per 50 milioni.
Vince, che vende le proprie collezioni anche in department stores come Harrods, Bloomingdale’s e Neiman Marcus, ha rinunciato a fornire una guidance di vendite e utili, accusando le evidenti difficoltà del settore retail. Il brand, riferisce il Financial Times, ha tuttavia aggiunto che il warning sulle proprie difficoltà non tenga comunque conto di accordi con i creditori e con il proprio azionista di maggioranza rispetto a un possibile finanziamento aggiuntivo, che “è possibile venga stanziato”, pur non essendo ancora stato definito. “Crediamo che Vince sia un brand forte con una clientela fidelizzata”, ha infatti dichiarato al quotidiano economico Marc Leder, chairman del board di Vince e co-chief executive di Sun Capital Partners, il gruppo di private equity che controlla più della metà delle quote dell’azienda.