Londra si prepara a grandi ristrutturazioni per agevolare il traffico pedonale in città, e in particolare nella zona di Bond Street. L’area dedicata allo shopping di lusso, infatti, sarà soggetta a un restyling dal valore di 10 milioni di sterline così da migliorare l’esperienza dei pedoni, pur mantenendo il traffico automobilistico. La prima fase della ristrutturazione coinvolgerà il tratto più nuovo della via, ovvero New Bond Street, nella parte compresa tra Bruton e Grafton Street, e prevede l’ampliamento del marciapiede e il rifacimento del suolo pedonale. La seconda fase, invece, comprenderà il tratto verso Burlington Gardens e prevede una nuova pavimentazione più “pedestrian friendly”. A seguire, le novità urbanistiche consisteranno nell’introduzione del doppio senso di marcia in Davies e Brook Street, nuove luminarie, migliore segnaletica e l’eliminazione di “arredi urbani”, come panchine e barriere, per dare una maggiore sensazione di spazio. I lavori saranno terminati in concomitanza dell’apertura della nuova linea ferroviaria rapida Elizabeth, che inaugurerà alla fine del prossimo anno, e sono supportati dall’ente Transport for London e dalla New West End Company, organizzazione che rappresenta più di 600 business collocati nelle principali destinazioni retail londinesi. Proprio quest’ultima, nelle scorse settimane, ha annunciato la realizzazione della prima “smart street” al mondo, un nuovo aggregatore geografico di tecnologia e moda all’avanguardia, con sede proprio nella città di Londra.
Ma le novità che riguardano il riassetto del centro di Londra non terminano qui. La città inglese, con il supporto dell’ente Transport for London e del Westminster City Council, ha infatti lanciato una consultazione cittadina per modificare la viabilità in Oxford Street, altra celebre via dello shopping della capitale. In particolare, le parti considerate vorrebbero incrementare la viabilità pedonale e modificare quella legata ai mezzi a motore, così da migliorare non solo le attività dell’area, legate soprattutto allo shopping, ma anche la qualità dell’aria respirata. Ai cittadini l’ardua sentenza.