Ovs ha archiviato l’esercizio fiscale al 31 gennaio con vendite nette per 1,36 miliardi di euro, in aumento del 3,3% rispetto ai 1,32 miliardi dell’anno precedente, “con un contributo positivo – si legge nella nota ufficiale – portato dallo sviluppo della rete, mentre il perimetro a parità ha sofferto soprattutto a causa di un avverso andamento climatico e ha visto un arretramento del 3,2 per cento”. A livello dei singoli marchi, Ovs e Upim hanno registrato, rispettivamente, una crescita del 3% e del 4,5 per cento.
In progressione anche la redditività, con l’ebitda che ha toccato i 186,7 milioni (+3,9%), con un’incidenza del 13,7% sulle vendite nette, e l’utile netto che è passato dagli 81,1 milioni contabilizzati nel 2015/2016 a 91,8 milioni di euro (+13,2%), beneficiando, spiega sempre il comunicato ufficiale, di un miglioramento del risultato operativo e di una riduzione degli oneri finanziari. A fine gennaio l’indebitamento netto del gruppo era salito a 265,8 milioni di euro, rispetto ai 235 milioni di inizio esercizio.
“Nel corso del 2016 – ha dichiarato l’AD, Stefano Beraldo – il network di Ovs è cresciuto in Italia e all’estero di 200 punti vendita (pari ad un incremento di 6% di superficie di vendita ponderata), di cui 35 negozi a gestione diretta full format, e per il resto sviluppando, attraverso il canale franchising, principalmente l’offerta dedicata al segmento del bambino. Tutte le nuove aperture riportano ottimi risultati, superiori alla media del gruppo”. A crescere, ha precisato sempre il numero uno della società, è stato inoltre il canale e-commerce, dove al sito di vendita online per il mercato italiano è stato affiancato il sito web totalmente dedicato al bambino www.ovsekids.it. Parallelamente, Ovs ha ampliato le collaborazioni con i marketplaces Zalando e LaModa, “che coprono complessivamente 16 paesi, inclusa la Russia”.
Il management del gruppo prevede per l’esercizio 2017/2018 “una crescita solida e remunerativa per gli azionisti”. I vertici di Ovs hanno inoltre proposto la distribuzione di un dividendo di 0,15 euro per azione per un ammontare complessivo di 34,1 milioni di euro (il 37% dell’utile netto).