Calzedonia archivia il 2016 con un boom di profitti, e si prepara a debuttare negli Stati Uniti e in Cina con i suoi primi store. Il gruppo veneto ha registrato una crescita dell’82% dell’utile netto a quota 208 milioni di euro, per un fatturato che ha toccato quota 2,128 miliardi (+5,4% rispetto all’anno precedente). In crescita tutti i marchi in orbita all’azienda, dalle insegne storiche come Calzedonia (+3% a 705 milioni di euro) a Intimissimi (+4,8% a 665 milioni di euro), fino al brand di intimo young Tezenis (+4,6% a 566 milioni di euro) e alla griffe cashmere Falconeri, che registra la migliore performance di crescita (+16,2% a 61 milioni di euro). Bene anche gli abiti da sposa di Atelier Emé, ultimo marchio entrato a far parte del gruppo, che punta a raddoppiare le vendite dopo un 2016 chiuso a 5 milioni di euro, e l’insegna food & wine Signorvino, pronto a inaugurare nuove location forte di un incremento del 50% a 21 milioni di euro.
Dopo averlo annunciato lo scorso anno, l’azienda guidata da Sandro Veronesi è pronta a tagliare il nastro ai suoi primi negozi in Cina e negli Stati Uniti. A fare da avamposto nella conquista di questi due nuovi mercati saranno i monomarca di Calzedonia e Intimissimi a New York e a Shanghai. “Considerando quanto siamo cresciuti negli ultimi anni senza questi due mercati, che hanno trainato quasi tutti i marchi della moda e del lusso, non posso che essere ottimista sul futuro di Calzedonia”, ha dichiarato Veronesi in un’intervista a Il Sole-24 Ore.
Il 2017, inoltre, sarà un anno di espansione per la neonata insegna Intimissimi uomo, il cui obiettivo è di tagliare il traguardo dei cento negozi. Nell’ultimo anno, il network retail ha toccato quota 4.212 store grazie a 187 nuove aperture di cui 127 all’estero, che hanno portato le insegne d’oltre confine a 2.569 location.