Il gruppo Ermenegildo Zegna ha chiuso il 2016 con un fatturato di 1,156 miliardi di euro (-7% a cambi costanti), un ebitda pari a 125 milioni di euro (11% delle vendite) e un utile netto di 20 milioni di euro.
“L’export – si legge nella nota ufficiale – continua a incidere per circa il 90% sul totale delle vendite. La Cina, in ripresa, continua ad essere il mercato più importante, seguita dagli Usa. Positivi segnali di crescita sono arrivati anche da Russia, Canada, Messico e Dubai”.
A fine 2016, dopo le aperture di Macao, Dubai e Londra, i negozi monomarca erano 513, di cui 287 gestiti direttamente. “Nel 2017 – continua la nota ufficiale – sono previsti rinnovi e completamenti a Mosca, San Pietroburgo, Zurigo, Bangkok, Pechino e altre città cinesi”.
“I risultati del 2016– ha commentato Gildo Zegna, AD del gruppo Ermenegildo Zegna –sono conseguenti a una fase di consolidamento”. Una fase iniziata almeno da tre anni. Nel 2015 il giro d’affari era di 1,261 miliardi di euro, in crescita del 4%, mentre l’ebitda e l’utile netto erano rispettivamente pari a 146 milioni (11,6% delle vendite) e 45 milioni di euro. Ma, nel 2013, i ricavi erano arrivati a 1,27 miliardi e gli utili netti a 116,3 milioni (erano 130 del 2012).
Il management ha espresso fiducia sul 2017: “Nei primi mesi di quest’anno – ha proseguito Zegna – si è registrata una positiva inversione del trend, grazie al gradimento riscontrato dalle collezioni realizzate da Alessandro Sartori e dai positivi risultati delle funzioni che fanno capo al suo ruolo di direttore artistico, oltre che dalla ripresa, soprattutto, dei mercati cinesi, russo, europeo e del travel retail, dove prevediamo un incremento double digit”.
Al via anche l’implementazione della strategia omnichannel, l’integrazione tra i canali fisici e quelli on line: “Dopo il positivo rodaggio sui mercati europei e americano – ha continuato Zegna – seguirà a breve l’Asia”.