Nino Cerruti cambia il “futuro” della propria azienda: lo storico Lanificio Fratelli Cerruti sarà integrato nel gruppo Brandamour, creando una compagine da circa 90 milioni di euro di fatturato, concentrata nel distretto di Biella, con l’obiettivo di importanti sinergie di scala e, ancor più, tecnico-logistiche nell’ottica dell’industria 4.0. L’operazione è stata anticipata a Pambianconews, sebbene sia ancora nella fase di due diligence, “perché a Biella – commenta Cerruti – l’evento da celebrare è quello in cui si decide l’accordo”. “Tutti dimenticano – sottolinea lo stilista – che, perché esista una casa di moda, devono esistere i tessuti. Questi sono protagonisti timidi e oscuri, ma sono il punto di partenza della filiera”. Nino Cerruti è ancora uno che guarda lontano, pur avendo scritto e firmato una parte considerevole della storia della moda, italiana e non solo. E oggi che “questa spinta verso il futuro ha accelerato”, ha deciso che era il momento di cambiare il “futuro” dell’azienda di famiglia.
A capo di Brandamour, che avrà la quota di controllo di Lanificio Cerruti, c’è Matteo Tempia Valenta, la cui famiglia ha un passato imprenditoriale nel tessile biellese, e quindi una diversificazione di successo in altri settori. “Nel 2014 – racconta l’imprenditore – abbiamo deciso di scommettere nuovamente su questo comparto, rilevando una tessitura conto terzi specializzata in fibre nobili. Su quella base, oggi siamo il secondo importatore della vicugna del Perù”. Dopo quel passo, e nel frattempo avendo aperto la compagine societaria anche a un fondo di investimento internazionale che ha oggi il 27,5% (Hermitage Investment), nel 2015 Brandamour ha acquistato il Lanificio Fratelli Ormezzano, nel 2016 il Lanificio Luigi Botto e, sempre nel 2016, la sartoria D’Avenza. Tutte aziende in cerca di nuove prospettive di sostenibilità, ovvero dei modelli di business (e dimensioni) necessari per rilanciarsi sui mercati odierni. Con l’integrazione di Cerruti, Brandamour potrà contare anche su un primo network distributivo: “I sei punti vendita sotto l’insegna ‘Il lanificio’ – spiega Tempia Valenta – che oggi generano 18 milioni di ricavi, rappresentano una rete di outlet da sviluppare, che pensiamo sarà il trampolino per l’online”.
La crescita sul web rientra nel piano “di una piattaforma – continua il manager – con radici nella storia, ma capace di operare nel futuro”. Una piattaforma 4.0 che coinvolgerà tutte le fasi, dall’ideazione del prodotto, alla produzione fino alla distribuzione, con l’obiettivo di una “collezione continua”.
Gli assett di Brandamour verranno conferiti in Lanificio Cerruti, con l’aggiunta di un “preponderante” aumento cash, che darà a Tempia Valenta la quota di controllo, mantenendo la presenza della famiglia e, soprattutto, di Nino Cerruti. È lui, in fondo, a scommettere su un rilancio dei tessuti che dovrà accompagnarsi a “un ritorno con vigore alla cultura di ciò che indossiamo”, un ritorno favorito dal cambiamento sociale verso la sostenibilità, ovvero verso un maggior apprezzamento delle tradizioni e delle origini delle cose.