I marchi fast fashion moltiplicano le armi del duello globale, a colpi di nuovi brand e special collection. L’ultimo segnale arriva dal gruppo H&M che sta per lanciare sul mercato Arket, griffe che va ad aggiungersi alla già corposa proposta del colosso svedese (H&M; Cos, & Other Stories, Weekday, Cheap Monday, Monki). Il primo negozio Arket aprirà a Londra alla fine dell’estate e sarà online in 18 Paesi seguito da boutique in Bruxelles, Monaco e Copenaghen; l’arrivo di una nuova etichetta era già stata ventilata lo scorso novembre ed è possibile che ne seguano altre entro la fine dell’anno.
L’ingresso del settimo brand del gruppo H&M accorcia la distanza dal concorrente Inditex, altro colosso low cost, a capo dei marchi Zara, Pull&Bear, Massimo Dutti, Bershka, Stradivarius, Oysho, Zara Home e Uterqüe. Ad ogni brand corrisponde un prodotto pensato per target specifico, dallo sportswear al minimal passando per collezioni underwear, kidswear e sportwear nate per saturare le richieste di un mercato anagrafico ed economico sempre più frammentato.
Per confrontarsi con i due player europei, si sta attrezzando anche il leader asiatico Fast Retailing. All’interno del gruppo ci sono già diversi brand, su posizionamenti diversi e anche di fascia medio alta. Ma l’ariete è il marchio Uniqlo, con il quale i nipponici hanno più volte sfidato apertamente i competitor, proponendosi di diventare i numeri uno del low cost globale.
Uniqlo ha accettato la sfida sul fronte delle capsule di lusso. La partnership con i fashion luxury brand, inaugurata anni fa da H&M, è oggi una strategia in espansione da parte del fast fashion, per attrarre i clienti più attenti alle tendenze moda. Il fenomeno è stato ampiamente replicato da altri marchi, tra i quali Target (in uscita con la collezione Victoria Beckham x Target). Uniqlo, appunto, ha appena annunciato la collaborazione con il designer J.W. Anderson.
Le special collection, spinte da sfilate-evento e campagne mediatiche globali, hanno coinvolto griffe della portata di Versace, Missoni, Roberto Cavalli, Stella McCartney, Jimmy Choo, Maison Margiela attraendo spesso un pubblico diverso da quello abituato a fare shopping negli store di H&M e Target. Anche in Italia la convergenza lusso/fast fashion ha trovato terreno fertile grazie alle capsule Ovs firmate a quattro mani con Jean Paul Gaultier e Costume National o agli indumenti realizzati da Silvian Heach con i giovani designer Piccione Piccione e Luigi Veccia.