Philippe Model apre le porte del suo nuovo showroom, al civico 21 di via Bigli a Milano e, contestualmente, svela il concept del nuovo monomarca in via Sant’Andrea 17, il primo nella storia del brand. Il marchio di sneaker di alta gamma da 100 milioni di ricavi ‘retail equivalent’ nel 2016, di cui il 50% arriva dall’estero (e in particolare dalla Francia, secondo mercato, e dalla Germania), entra nel vivo del piano di rilancio a seguito dell’acquisizione da parte di 21 Investimenti, avvenuta lo scorso luglio.
Questa mattina, nel corso di un incontro con la stampa, il numero uno del fondo di private equity Alessandro Benetton, e il nuovo AD Andrea Pesaresi, di recente chiamato alla guida della label, hanno illustrato i piani di crescita di Model. “Lo sviluppo futuro del marchio a livello globale avverrà tramite una strategia omni-channel, mirata a creare una perfetta integrazione tra i canali fisici e il mondo digitale dell’e-commerce”, ha spiegato Pesaresi, manager con 30 anni di esperienza nel lusso culminati nel ruolo di global brand and license director per il gruppo Zegna. “L’apertura del negozio di Milano è solo il primo step di una strategia retail che porterá il marchio nelle principali città del mondo, a partire da Parigi, per proseguire poi a Londra, New York, Tokyo e Seoul”. La distribuzione wholesale, che ad oggi si attesta sui 1.000 punti vendita multimarca, “non sarà invece incrementata, ma consolidata”.
Per quanto riguarda i dati finanziari, “l’obiettivo di crescita del fatturato è a doppia cifra, attorno al 20% giá nel corso di quest’anno”. A livello di posizionamento, ha continuato l’amministratore delegato, “vogliamo rimanere nel segmento premium, con un prezzo medio in Italia di 270 euro”. Lo showroom direzionale nel cuore di Milano, che si estende su 500 metri quadrati, si affianca a quello di Rue Royal a Parigi, mentre la produzione è realizzata “esclusivamente in Italia”, nel distretto della Riviera del Brenta.
Di recente, 21 Investimenti – che ha già in portafogli Pittarosso – ha rilevato una quota di maggioranza anche del brand di pelletteria Gianni Chiarini, dimostrando così un interesse particolare per il fashion. “Attualmente, però, non c’è volontà di chiudere ulteriori operazioni, ma di concentrarci su quanto raggiunto finora: questi deal non sono esclusivamente finanziari, necessitano un grosso lavoro”, ha dichiarato l’imprenditore. E alla domanda sulle possibilità circa una sinergia tra le aziende rilevate, tutte nel comparto accessori, Benetton ha risposto: “Non ci sono eventualità in questo senso, sono tutti progetti a se stanti”.