Dopo l’uscita di Eraldo Poletto avvenuta quasi un anno fa, Furla completa il riassetto del vertice dell’azienda con la nomina del nuovo amministratore delegato. Si tratta di Alberto Camerlengo, già uomo Furla dal 2011. Camerlengo è stato infatti direttore generale del marchio bolognese di pelletteria dal 2011 ad oggi. Cinquantadueenne laureato in Economia presso l’Università Bocconi di Milano, il manager ha lavorato presso Fossil Italia come chief operating officer e, successivamente, dal 2004 al 2011, ha assunto la carica di chief executive officer in Brooks Brothers Europa.
La nomina di Camerlengo alla guida del gruppo da 420 milioni di euro di ricavi consolidati nel 2016 (+24,5% a cambi correnti rispetto al 2015) rappresenta un nuovo traguardo nel piano di rafforzamento della società che punta a sbarcare in Borsa tra il 2017 e il 2018. Tamburi Investment Partners lo scorso maggio ha siglato un accordo con il brand di accessori per l’emissione di un prestito obbligazionario convertibile da 15 milioni di euro proprio in vista di una quotazione. Lo scorso autunno Giovanna Furlanetto, presidente di Furla, aveva annunciato cambiamenti nell’azionista di riferimento del gruppo (che però resta in famiglia). Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, si tratta del figlio, Giuseppe Costato “cui la madre ha passato un 31,28% di azioni in nuda proprietà, che vanno ad aggiungersi al 19,72% già possedute in piena proprietà (arriva così al 51% tondo), di Bloom Holding, la capogruppo di famiglia che possiede il 66,67% di Furla spa”, si legge sul sito.