Pvh Corp, controllante di Calvin Klein, Tommy Hilfiger e Heritage Brands, ha chiuso il 2016 a 8,2 miliardi di dollari di fatturato, in crescita del 2% (4% a cambi costanti) sul 2015. Gli utili si sono attestati a quota 549 milioni di dollari, in calo rispetto i 572,4 milioni dell’anno precedente. L’utile per azione nell’anno, a regime non Gaap, è stato di 6,80 dollari.
Per quanto riguarda i singoli brand, Calvin Klein, dove è arrivato a metà 2016 Raf Simons (ma la sua prima collezione è stata presentata a febbraio), ha visto i propri ricavi crescere del 7% a 3,1 miliardi di dollari (2,9 miliardi nel 2015), mentre Tommy Hilfiger è cresciuto del 4% a 3,5 miliardi (3,3 miliardi lo scorso anno). Heritage Brands si è invece attestato a quota 1,5 miliardi, in calo del 10% sull’anno precedente.
Il quarto trimestre si è chiuso, a livello di gruppo, a quota 2,107 miliardi di fatturato (in calo sui 2,112 dell’anno precedente), mentre gli utili hanno toccato i 100,7 milioni di dollari, in calo sui 134,2 milioni di dollari del 2015. L’utile per azione (regime Gaap) è stato di 1,26 dollari, battendo, così come riportato da MarketWatch, le stime degli analisti che vedevano 1,19 dollari per azione.
Per quanto riguarda il 2017, il gruppo si aspetta un fatturato in crescita del 2% a circa 8,37 miliardi di dollari (8,35 per il consensus di Thomson Reuters). Si punta ancora su Calvin Klein, in questo caso con targa Simons, per cui si prevede un aumento dei ricavi del 5% seguito da un’aumento dell’1% di Tommy Hilfiger e da un calo dell’1% di Heritage Brands. L’utile per azione stimato, calcolato a regime non Gaap, si colloca tra i 7,30-7,40 dollari, mentre il consensus Thomson Reuters lo stima a 7,26 dollari.
Il titolo del gruppo, prima dell’apertura della Borsa, è in aumento di oltre il 7 per cento.