Prada, in collaborazione con Yale School of Management e Politecnico di Milano School of Management, ha organizzato Shaping a Creative Future, conferenza il cui scopo è quello di esplorare nuove possibili connessioni tra sostenibilità e innovazione, e provocare un confronto tra l’imprenditoria, la cultura e il mondo accademico internazionale. Presso la sede Prada, nella giornata di oggi, è previsto un confronto tra diverse personalità, esperienze e opinioni così da dibattere di un argomento la cui importanza è crescente nei diversi business. “Si può utilizzare la creatività per il futuro e quando la creatività si concentra sul bello e buono, allora diventerà sostenibilità”. Ha iniziato Carlo Mazzi, presidente del cda di Prada. “L’importanza della sostenibilità per le aziende e la società sta diventando sempre più pressante”.
‘Brand heritage and market value’ è il tema della prima tavola rotonda cui ha preso parte, tra gli altri, Carlo Capasa: “Quando parliamo di heritage facciamo riferimento a concetti di carattere storico e sulla capacità di creare prodotti unici nel tempo. Nella moda il concetto è identico. Il valore reale dell’heritage è quello collegato all’ innovazione, e quando parliamo di innovazione parliamo di creatività e nuove idee. I nuovi contenuti che vogliamo in Camera della moda sono quelli che collegano il ben fatto, il bello, e il sostenibile. Abbiamo bisogno di un nuovo Rinascimento in cui ci sia equilibro tra sviluppo tecnologico e natura, e la moda ha una grande responsabilità. Dobbiamo creare qualcosa di reale e misurabile e noi della Camera abbiamo già iniziato partendo dalle sostanze chimiche per poi passare ai processi e alla responsabilità sociale”.
“La moda è un po’ indietro rispetto ad altri settori per quanto riguarda la sostenibilità”, ha affermato Dilys Williams del London College of Fashion. “Il problema è che c’è un eccessivo consumo, e da questo punto di vista la moda deve imparare da altri settori”.