Bilancio in calo per Paul Smith che ha archiviato i dodici mesi al 30 giugno scorso con vendite a -6,7% per 178,6 milioni di sterline (circa 205 milioni di euro) e un risultato operativo (escluse voci straordinarie) in discesa del 63% a 4 milioni. Dal canto suo, l’utile pre-tasse è cresciuto da 9,4 a 11,1 milioni di sterline. A incidere sulla performance 2016, spiegano fonti di stampa inglesi, sono stati i costi necessari alla riorganizzazione del design team, dell’offerta produttiva e delle collezioni. Lo scorso anno, Paul Smith ha fatto confluire le sue diverse linee nelle due label Paul Smith e PS by Paul Smith.
A livello dei diversi canali di vendita, il retail ha messo a segno una crescita del 2,3%, dato che però diventa un calo del 2% se si considerano le vendite a parità di perimetro. In flessione del 13% invece il wholesale, che ha sofferto il calo della domanda nel Regno Unito, in Francia, Russia e nelle principali piazze asiatiche, solo parzialmente compensato dalla progressione di Stati Uniti, Sud Africa e Australia.