Tod’s ha chiuso il 2016 con un fatturato di 1,004 miliardi di euro, in calo del 3,2% rispetto all’anno precedente, un ebitda in flessione da 202,6 a 180,9 milioni (margine sulle vendite del 18%) e un utile netto sceso da 92,7 a 86,3 milioni (-6,9%). La posizione finanziaria netta al 31 dicembre 2016 è negativa per 35,4 milioni. Significativo in questo senso, spiega la nota ufficiale, “l’impatto dell’operazione di acquisizione del marchio Roger Vivier; al netto della stessa, la posizione finanziaria netta sarebbe positiva e ben superiore a quella di dicembre 2015”.
Guardando ai singoli marchi, nei 12 mesi Tod’s e Hogan hanno registrato, rispettivamente, un calo del 6,7% e del 3,2%, mentre Fay e Roger Vivier hanno messo a segno, nell’ordine, un +5,3% e un +6,6 per cento. A livello delle diverse aree geografiche, a guadagnare terreno è l’Europa (esclusa l’Italia), con un timido +0,6%, mentre le vendite hanno perso terreno in Italia (-3,5%), nelle Americhe (-8,4%) e nella Greater China (-6,8%).
“Considerando il cambiamento epocale in atto nel mondo della distribuzione – ha commentato Diego Della Valle, presidente e AD del gruppo – abbiamo realizzato un nuovo format di negozio, che possa soddisfare le nuove esigenze; importante sarà anche il contributo dell’e-commerce, su cui stiamo puntando con decisione per coglierne il grande potenziale di crescita”.
A livello di redditività, ha spiegato sempre il numero uno della società, Tod’s continuerà a beneficiare delle misure di efficientamento dei costi avviate lo scorso anno. “Grazie anche al rafforzamento della squadra dei managers – ha concluso Della Valle – siamo, fiduciosi di ottenere un miglioramento dei risultati già a partire da questo esercizio”.