Ratti, produttore di tessuti che fa capo al gruppo Marzotto, ha chiuso il 2016 con un fatturato di 91,3 milioni di euro (-0,7%) e utili per 3,6 milioni, in crescita dell’11 per cento. In linea con il 2015 l’ebitda, che si attesta sugli 8,9 milioni di euro (9,8% sul fatturato). A livello delle diverse categorie di prodotto, trainante la performance del polo collezioni donna, che ha totalizzato ricavi per 34,9 milioni segnando un’accelerazione del 13,4% grazie al segmento dei tessuti per abbigliamento, contro il rallentamento del polo collezioni uomo (-9,1%) e di Ratti luxe (-7,9%).
Guardando ai singoli Paesi, la società ha perso terreno negli Usa (-11,9%), in Europa (-7,2%) e in Giappone (-12,8%), mentre il Far East ha registrato un +23,1 per cento.
“Con riferimento all’anno 2017 – si legge nella nota ufficiale – le più recenti stime sul settore tessile-moda evidenziano un’aspettativa di moderata crescita rispetto all’esercizio precedente, con uno scenario complessivo che, a livello globale, dovrebbe confermarsi favorevole. In tale contesto i primi mesi dell’anno evidenziano per il gruppo Ratti un andamento positivo della raccolta ordini, che risulta in crescita rispetto all’esercizio precedente”.
L’azienda ha infine confermato il sostegno ai talenti emergenti, aprendo il bando per la seconda edizione del programma Looking for designers, che prevede, si legge sul sito dell’azienda, “uno stage di 6 mesi in una delle aziende del gruppo delle divisioni Marzotto Lab, Marzotto Wool e Ratti“.