Neiman Marcus ha assoldato la banca di investimenti Lazard per rafforzare una situazione patrimoniale su cui pesano quasi 5 miliardi di dollari di debito (circa 4,7 miliardi di euro). A rivelarlo alle principali agenzie di stampa è stata una fonte anonima vicina all’operazione, spiegando come, benché il rischio di bancarotta non sia immediato per il retailer, l’intervento di Lazard confermerebbe l’incapacità di far fronte alle difficoltà finanziarie che hanno già imposto la rinuncia alla quotazione in Borsa.
Contattati da Reuters, i vertici di Neiman Marcus non avrebbero risposto alla richiesta di delucidazioni, mentre Lazard e Canada Pension Plan Investment Board (Cppib), uno degli stakeholder del department store, avrebbero preferito non commentare. A seguito delle indiscrezioni, il valore dei bond di Neiman Marcus ha perso ulteriore terreno.
Ad oggi Neiman Marcus ha 42 punti vendita negli Stati Uniti, cui si aggiungono i due store della controllata Bergdorf Goodman a Manhattan e, secondo quanto riporta il sito dell’azienda, 27 outlet Last Call. Nonostante la crisi delle vendite, determinata dalla concorrenza dei portali di e-commerce e dal rafforzamento del dollaro, l’insegna texana avrebbe annunciato nuove aperture, tra cui quella di un flagship nell’Hudson Yards di New York.