La City di Londra trema di fronte al calo del valore dei suoi uffici. Quest’ultimo potrebbe infatti crollare del 20% nell’anno in corso, accusando il rallentamento dell’economia e la diffidenza degli investitori internazionali, a seguito dell’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea. A renderlo noto è Bloomberg, citando ricerche di Deutsche Bank. “Il rallentamento dell’economia e l’impatto della crescente inflazione sui consumi dei privati – precisa Simon Wallace, head of research di Deutsche Bank Europe – potrebbero penalizzare l’occupazione degli spazi e gli investimenti durante tutto l’anno. Inoltre, il rapporto tra il Regno Unito e l’Unione Europea resta incerto, pesando sul business, soprattutto ora che l’accesso al mercato unico è in dubbio”.
Secondo le ricerche di Savills Plc, lo scorso anno gli investimenti sugli spazi ad uso ufficio nel cuore di Londra sono scesi del 17% a 15,9 miliardi di sterline (circa 18,4 miliardi di euro). Le compagnie internazionali potrebbero inoltre decidere di spostare dal Paese 100mila posti di lavoro nei prossimi due anni, ovvero quando la Brexit si concretizzerà.
“Il centro di Londra è inoltre fortemente esposto alla più recente rivalutazione dei tassi di attività – ha spiegato Wallace -. Molti datori di lavoro nella capitale potrebbero patire l’aumento del costo del lavoro, dato che andrebbe a sommarsi alla crescita degli affitti”. Secondo le stime della banca tedesca, che ha rilevato come il valore degli spazi per ufficio abbia già perso il 10% da giugno, ovvero dal voto per l’uscita dall’Europa, gli spazi torneranno attrattivi in 12-18 mesi, periodo in cui ci si aspetta un ritorno degli acquirenti nella capitale inglese.