Si fa sempre meno probabile l’acquisizione di Macy’s da parte di Hudson’s Bay Co (Hbc). Secondo quanto riferito da fonti di stampa internazionale, infatti, le parti non avrebbero raggiunto un accordo economico, anche a causa dello scetticismo dei principali partner del gruppo canadese rispetto a investimenti su negozi fisici. “Gli attuali partner di Hudson’s Bay – riporta Reuters, citando fonti anonime vicine all’operazione – tra cui Simon Property Group, sono riluttanti a portare avanti l’affare Macy’s. Quest’ultimo richiederebbe infatti grossi investimenti di capitale sul real estate, in un momento in cui i consumatori abbandonano gli store e comprano su internet”. Dal canto suo, la società di Toronto, controllante delle insegne Hudson’s Bay, Saks Fifth Avenue, Galeria Kaufhof, Galeria Inno e Lord & Taylor, non disporrebbe di risorse sufficienti per portare avanti l’operazione in solitaria. Contattati da Reuters, Macy’s, Hudson’s Bay e Simon Property Group hanno declinato ogni commento.
Fondato nel 1670, il gruppo Hudson’s Bay ha avviato negli ultimi anni una strategia di espansione, che nel 2013 ha portato al takeover di Saks Fifth Avenue per poco meno di 3 miliardi di dollari. Secondo la stampa americana, è possibile che il nulla di fatto con Macy’s accenda l’interesse verso altre insegne. “Hbc – riporta Wwd – potrebbe mettere gli occhi sul gruppo Selfridges, parent company di Brown Thomas in Irlanda, Holt Renfrew in Canada, Selfridges nel Regno Unito e de Bijenkorf in Olanda. Tuttavia, Selfridges è controllata dal miliardario canadese Galen Weston, che ad oggi non avrebbe dimostrato alcun interesse alla vendita”.
Nel primo pomeriggio di venerdì, quando le voci sul mancato takeover hanno preso piede, il titolo di Macy’s ha perso quasi il 6% a Wall Street, per poi chiudere in calo del 2,4 per cento. A Toronto il titolo di Hudson’s Bay ha perso 2,1 punti percentuali.