Dall’idea di prodotto alla sua consegna a casa del consumatore in 10 giorni. È la sfida di Lesara, online shop berlinese fondato nel 2013 e arrivato, nel giro di tre anni, a un fatturato di 75 milioni, con una crescita monstre sul 2015, oltre il 170 per cento. A spiegare a Pambianconews il modello di business è il fondatore e CEO del sito, Roman Kirsch, inserito dalla rivista Forbes nella lista 2016 dei 30 under 30, da tenere d’occhio: “Il nostro scopo è duplice: da un lato, individuare i bisogni attuali del consumatore, dall’altra quello di recapitare i prodotti nel più breve tempo possibile”.
Per raggiungere il primo obiettivo, Lesara ha sviluppato internamente una divisione tech, che si occupa di raccogliere e analizzare i trend attraverso i big data, seguendo il modello dell”agile retail’, il passo ancora successivo al ‘fast fashion’: in questo modo, si intercettano le ultime tendenze e si è ingrado di produrre articoli in linea con i bisogni degli utenti. “Monitoriamo costantemente le ricerche sul nostro sito e su Google, oltre alle condivisioni su social network come Facebook e Instagram”, spiega l’imprenditore. Una volta individuati gli articoli da produrre, l’azienda invia le proprie richieste alle fabbriche di cui è partner, “principalmente in Asia”, che in meno di 10 giorni spediscono per via aerea i capi firmati Lesara. Una volta in Europa, questi vengono smistati ai numerosi magazzini sul territorio. “Per la logistica cerchiamo di essere ben presenti nei vari Paesi, ognuno ha il proprio hub di distribuzione in grado di rispondere più velocemente e agilmente a richieste e resi”.
A soli tre anni dalla sua fondazione, Lesara conta su 1,5 milioni di utenti attivi in 24 Paesi, esclusivamente localizzati in Europa, e il suo mercato di riferimento (dopo quello tedesco) è proprio l’Italia, Paese in cui è attivo dal 2015. “È un territorio con un potenziale di crescita enorme, che ci sta già regalando grandi soddisfazioni e su cui abbiamo intenzione di investire in futuro”. Al centro del modello Lesara, sul cui sito sono a disposizione 80mila articoli, per l’80% moda, c’è anche un posizionamento molto competitivo, con un target price interessante: “Vogliamo avere un prezzo medio inferiore del 20-25% rispetto a quello degli altri e-tailer: il nostro consumatore tipo è lo stesso che va in un negozio Bershka, Primark o H&M, e che poi da mobile o dal pc fa shopping sul nostro sito”. Sulla possibilità di produrre articoli di qualità anche in Cina, Kirsch risponde così: “Non solo è possibile, ma è quello che accade, se marchi come Hugo Boss e Armani producono da quelle parti”. L’intenzione, conclude l’imprenditore, è quella di raddoppiare nell’esercizio in corsa la crescita di fatturato ottenuta l’anno scorso. Un obiettivo ambizioso, ma, a giudicare dalla convinzione, raggiungibile.