Luxottica ha chiuso l’esercizio 2016 con ricavi per 9,09 miliardi di euro, in aumento del 2,8% rispetto agli 8,84 miliardi del 2015; a parità di tassi di cambio, il giro d’affari è cresciuto del 3,9 per cento. In calo del 2,3% il risultato operativo, passato da 1,38 a 1,35 miliardi di euro, mentre l’utile netto ha registrato un +5,8% a 850,52 milioni. Nei 12 mesi il margine operativo è stato pari al 15,8%, in flessione di 20 punti base rispetto al 2015.
A livello dei singoli canali di vendita, le vendite a parità cambi della divisione wholesale sono rimaste pressoché invariate rispetto all’anno precedente (-1,8% a cambi correnti), mentre la divisione retail ha registrato una crescita del 3,4% a cambi costanti (+2,6% a cambi correnti). Aumento double digit per l’e-commerce, che nel 2016 è cresciuto del 24 per cento.
Per il 2017, il gruppo di occhialeria stima un fatturato in crescita ‘low to mid single-digit’ (quindi nell’ordine del 5%) a cambi costanti e un incremento degli utili sostanzialmente allineato a quello dei ricavi. In particolare, si legge in una nota, “per l’utile operativo adjusted è previsto un multiplo pari a 0,8-1,0 volte e per il netto adjusted pari a 1,0 volte”. Intervistato da Reuters, l’AD di Luxottica, Massimo Vian, ha parlato di una “coscienziosa prudenza” utilizzata nelle stime, che permetterà di “proseguire sereni guardando anche al 2018”.
Nella conference call con gli analisti, riferiscono le principali agenzie, il numero uno dell’azienda ha inoltre precisato come la fusione con Essilor permetterà a Luxottica di raggiungere “oltre 16 miliardi di vendite nel 2024”.
In mattinata il titolo del gruppo italiano ha registrato perdite di oltre 3 punti percentuali a Piazza Affari.