L’83esima edizione di theMicam si chiude in positivo, grazie soprattutto alle presenze dei buyer esteri. La fiera delle calzature, che è terminata ieri a Fiera Milano (Rho), ha registrato 44.610 presenze (+5% sull’edizione di febbraio 2016), di cui 26.505 estere (+8%) e 18.105 italiane (+1,2%). Sono stati 1.405 gli espositori di cui 795 italiani e 610 esteri per un settore che vale 14 miliardi di euro di fatturato.
Sul fronte internazionale, la Russia ha registrato una crescita del 18%, così come l’Ucraina (+20 per cento). La migliore performance spetta alla Corea del Sud, le cui presenze sono volate del 53 per cento. Sul fronte europeo, invece, la Germania è cresciuta del 10%, mentre la Francia è calata del 7 per cento.
La novità di questa edizione è stata la presenza di grandi griffe come Fendi, Ferragamo, Gucci, Prada e Tod’s, che per la prima volta in assoluto hanno scelto di essere presenti alla manifestazione per contribuire al sostegno del manifatturiero italiano.
“Chiudiamo un’edizione storica di theMicam. Oggi, più che mai, la nostra manifestazione si conferma punto di riferimento per il mercato mondiale della calzatura e la vetrina più prestigiosa per il rilancio del made in Italy”, dichiara Annarita Pilotti, presidente di Assocalzaturifici. Ma resta fondamentale il supporto delle Istituzioni. “Le aziende calzaturiere italiane, che danno lavoro a 77mila persone, restano però in trincea e meritano maggiore attenzione da parte del Governo. Per questo chiediamo che la manifattura italiana venga inserita all’interno dei capitoli di spesa delle Leggi di Bilancio e venga riconosciuta quale asset strategico del sistema economico del Paese, attraverso il varo di una significativa politica industriale”, conclude Pilotti.
Il prossimo appuntamento per la kermesse è dal 17 al 20 settembre 2017, sempre a Fiera Milano (Rho), in concomitanza per la prima volta con la settimana della moda.
Segno positivo anche per Mipel, la fiera della pelletteria che ha chiuso con 10mila visitatori (+6,6% sulla stessa edizione del 2016): circa metà dei buyer intervenuti sono stati italiani (+ 6,2%) e l’altra stranieri (+ 7,0 %).