Swatch archivia il suo “annus horribilis” e conta di invertire la rotta nel 2017. Il gruppo svizzero, che per il segmento luxury è attivo con brand come Omega e Longines, ha infatti chiuso l’esercizio 2016 con profitti in calo del 47% a 593 milioni di franchi (circa 555 milioni di euro), a fronte di un fatturato di 7,55 miliardi di franchi, a -10,6% rispetto all’anno prima e ai livelli più bassi da circa 20 anni.
I risultati del colosso guidato da Nicolas Hayek riflettono le difficoltà dei diversi produttori svizzeri di orologi, che nell’ultimo anno hanno fatto i conti con il calo della domanda nei due mercati di riferimento, Hong Kong e gli Stati Uniti, e con la frenata del turismo in Europa a seguito dell’ondata di attacchi terroristici.
“L’interesse dei consumatori e il potenziale di orologi svizzeri – ha dichiarato Swatch in una nota ufficiale – rimane forte. In particolare, l’Asia e il Medio Oriente hanno registrato un aumento delle vendite negli ultimi mesi, anche per i marchi del segmento di lusso, dato che fa sperare in una crescita sana in valuta locale per il 2017”.
L’inversione di rotta nell’anno in corso dovrebbe riguardare la stessa Swatch che “nei mesi di novembre, dicembre e gennaio scorsi ha registrato una crescita delle vendite e un miglioramento dei margini, trainata dal mercato cinese”.
Anche nel febbraio 2016, Swatch aveva espresso ottimismo sull’esercizio, rispetto ai conti 2015 che erano stati i peggiori dei precedenti 6 anni.