Pitti Filati apre oggi i battenti della sua edizione numero 80 in un clima ancora difficile per la filatura. Secondo i dati preconsuntivi elaborati dal Centro studi Smi, il settore dovrebbe archiviare il 2016 con un calo del 2,6%, portando il giro d’affari a poco più di 2,8 miliardi di euro. A pesare sui risultati, il calo della domanda estera, scesa del 4,5% a 832 milioni di euro (l’anno precedente era invece stabile). Il mercato italiano, viceversa, sembra più reattivo: le importazioni sono salite del 3,8% a 881 milioni di euro, e il consumo apparente è tornato a crescere, toccando un incremento del 3,4% a 1,8 miliardi di euro. La flessione del turnover accomuna tutte le tipologie di filati, anche se la filatura laniera contiene il ritmo di calo rispetto al cotone/lino.
Tornando alla manifestazione in programma alla Fortezza da Basso fino al 27 gennaio, il salone ospiterà le collezioni primavera-estate 2018 di 110 marchi per maglieria, in calo rispetto all’appuntamento di un anno fa (-4,3%). Saranno 15 i brand provenienti dall’estero e in particolare dal Regno Unito, Giappone, Romania, Perù, Germania, Turchia, Taiwan e Svizzera. L’edizione di gennaio 2016 ha attirato 4.250 i buyer.