Trecentomila metri quadrati di centri commerciali realizzati nel 2016, e investimenti tra i 50 e 200 milioni di euro per ciascun centro. Questi sono alcuni dei dati emersi in occasione del Christmas Meeting organizzato dal Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali che, durante l’occasione, ha sottolineato come questi mall all’italiana, che ogni giorno attraggono tra quattro e sei milioni di persone, siano diventati un importante driver economico. Grazie alle loro aperture (in crescita nel 2016) sono stati infatti recuperati terreni inutilizzati, il settore dell’edilizia è tornato in auge e le assunzioni ne hanno tratto un considerevole vantaggio, tanto che, per ciascun centro, si contano in media 1.000 nuovi assunti. Durante l’evento sono stati inoltre considerati i consumi che, dopo sette quadrimestri in crescita, hanno registrato una battuta d’arresto ( -2,8% nel terzo quadrimestre) dovuta anche all’incertezza economica del Paese.
“I centri commerciali – ha affermato Massimo Moretti, Presidente Cncc – si possono considerare dei nuovi social hub: social, perché la gente desidera andarci (sono visti infatti come un luogo bello, divertente e sicuro); hub, perché i centri commerciali diventano dei centri di aggregazione e attorno a essi aumentano anche uffici, case e turismo”.
Anche il rapporto tra il Cncc e l’Osservatorio Parlamentare del Mercato Immobiliare (Opmi), presieduto dal Senatore Vincenzo Gibiino, è stato oggetto di dialogo durante l’evento, anche in merito a ‘Il Manifesto’, il testo ufficiale redatto dall’associazione con lo scopo di avviare un dialogo per condividere i problemi comuni e le necessità dei centri commerciali, come i tempi biblici tra approvazione e avvio del progetto che spesso scoraggiano gli investimenti.
“Insieme alla Senatrice Maria Spilabotte, vice presidente della Commissione Lavoro del Senato – ha commentato Gibiino – sto lavorando alla stesura di un disegno di legge delega del governo, che sarà poi condiviso dall’Opmi, con l’obiettivo di semplificare e armonizzare la legislazione autorizzativa, sia di natura commerciale che edilizia, per l’apertura dei centri, ad oggi di totale competenza degli organi territoriali. L’Osservatorio vuole dare il proprio contributo, puntando al superamento di problematiche oggettive e all’effettiva velocizzazione dei processi”.