Si accende la vertenza della Emilio Pucci con i dipendenti, in seguito alla decisione dell’azienda di lasciare Firenze alla volta di Milano e Bologna. Una nota pubblicata da Cgil, Cisl e Uil, infatti, denuncia che coloro che non si trasferiranno nella nuova sede di Milano non godranno di alcuna tutela, neanche degli ammortizzatori sociali. I sindacati si stanno occupando della tutela dei lavoratori in seguito all’annuncio di ‘trasloco’ dell’azienda dello scorso ottobre.
Nelle ultime settimane l’azienda si è interfacciata direttamente con i dipendenti disposti a trasferirsi mentre, per i non propensi, era nato un tavolo di confronto. “Con una scadenza/ultimatum: su mercoledì scorso, 7 dicembre, l’azienda aveva posto il termine per i lavoratori per dire sì al trasferimento. Il tavolo stava portando a un accordo, sulla base del via libera ad ammortizzatori sociali e di un incentivo economico. Ma, ad un’ora dalla scadenza dell’ultimatum, l’azienda ha ritirato qualsiasi proposta” si legge nella nota. “Ad ora, quindi, chi non vuole trasferirsi a Milano non ha nessuna tutela, nemmeno gli ammortizzatori sociali. È in pratica costretto a dimettersi. Dopo aver coinvolto la Regione ed il Comune, siamo pronti a portare la vertenza anche al Ministero dello Sviluppo economico, fino ad arrivare ai vertici del gruppo Vuitton a Parigi”, conclude la nota, riportando le parole di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil Firenze.