Non ci sono spazi garantiti né diritto di prelazione per gli spazi in Galleria Vittorio Emanuele a Milano. I locali del Salotto milanese devono essere assegnati attraverso gara e procedure che garantiscano la concorrenza. È la sintesi del parere dell’Anac, l’autorità nazionale anticorruzione che era stata interpellata lo scorso ottobre dal sindaco di Milano, Beppe Sala, in merito al futuro bando per l’assegnazione degli spazi attualmente occupati dal Salotto e dalla Locanda del Gatto Rosso. Il primo cittadino milanese richiedeva in qualche modo la possibilità agli uscenti di godere di una sorta di preferenza attraverso il meccanismo del pareggio della massima offerta. A poco più di un mese di distanza, l’Anac ha bocciato in pratica l’ipotesi. Nessuna corsia preferenziale per gli assegnatari uscenti della Galleria e quindi in questo caso il ristorante Savini, Il Salotto e la Locanda del Gatto Rosso, cui lo scorso aprile il Comune di Milano aveva inizialmente concesso il rinnovo dell’affitto senza gara pubblica, decisione poi subito bloccata dalla stessa Anac e alla quale era seguito il ricorso al Tar da parte dei tre esercizi (per ora solo il Savini ha vinto davanti al Tar, essendo stato riconosciuto locale storico). Nel parere dell’Anac arrivato al Comune in questi giorni, la stessa autorità ha però aperto uno spiraglio. In deroga alla regola, il Comune, si legge sul Corriere della Sera, “può assumersi la responsabilità di agire diversamente”, nel caso in cui, per esempio, rientri “nell’interesse pubblico”. L’Anac ha invece dato il via libera sugli altri passaggi segnalati dal Comune per il prossimo bando per l’assegnazione degli spazi in Galleria. Tra le prossime aperture c’è quella di Massimo Dutti che si sposterà negli ex spazi del Bar Sì e Poligrafica dello Stato.