New Balance finisce nella bufera a causa dell’endorsment di un follower ad alto rischio. Lo scorso weekend, infatti, il blogger neo-nazista Andrew Anglin ha scritto sul proprio sito, in cui sostiene la supremazia della razza bianca, che le New Balance sono le scarpe per le persone di razza bianca e che, da quando il brand ha appoggiato Donald Trump, si augura che vengano considerate come parte di una divisa per chi sostiene le stesse idee.
New Balance è stata addirittura costretta a pubblicare uno statement ufficiale in cui l’azienda prende le distanze da posizioni razziste e discriminatorie di ogni genere. Ma non è bastato, e la polemica continua a correre sui social.
L’infortunio virtuale è arrivato, peraltro, in una situazione già delicata per il gruppo. Soltanto qualche giorno prima, dopo che l’azienda produttrice di calzature sportive aveva mostrato di accogliere positivamente la nuova presidenza di Donald Trump, decine di americani hanno incendiato o danneggiato le proprie sneaker.
L’affaire Trump era iniziato con una dichiarazione del portavoce della società, citata da una giornalista del Wall Street Journal, su Twitter: “Barack Obama è rimasto sordo alle nostro richieste e, francamente, con il presidente Trump sentiamo che le cose andranno per il verso giusto”, si legge nel messaggio. Il riferimento è alla Partnership Trans Pacifica (o Tpp), un accordo con lo scopo di promuovere il libero scambio e investimento tra i Paesi partner, che Trump ha promesso di abolire. Molti utenti non hanno apprezzato, tanto da arrivare ai gesti dimostrativi. Anche a seguito di questa polemica, New Balance aveva pubblicato una dichiarazione in cui, a propria discolpa, i vertici dichiaravano di essersi limitati a contrastare un trattato che lederebbe chi ancora investe e produce in America.