Dal valore dell’artigianalità all’e-commerce. Questa la svolta di Mattioli, marchio di gioielleria di alto di gamma che a breve debutterà con uno store virtuale. “Saremo online da prima di Natale”, annuncia a Pambianconews Licia Mattioli, numero uno dell’azienda e parte della famiglia che ha rilevato a fine anni 90 l’Antica Ditta Marchisio, trasformandola da piccolo laboratorio orafo ad azienda da 250 persone. Un percorso talmente valido da fare gola al colosso del lusso Richemont, che ha acquisito la società nel 2013. Da allora, la famiglia Mattioli è impegnata sul brand omonimo, lanciato nel 2000. “Continuiamo a produrre in conto terzi per i più importanti marchi del lusso internazionali, ma crediamo molto nel nostro house brand”, continua l’imprenditrice.
Quest’anno, la Mattioli spa conta di chiudere l’esercizio con “oltre 25 milioni di ricavi, in continua crescita e con una quota export dell’85 per cento”. Tra i mercati di riferimento l’Europa, gli Stati Uniti, il Giappone e la Russia, con una rete di circa 200 doors in tutto il mondo, cui si aggiunge il flagship di via del Babuino a Roma. Il prodotto è “creato da una donna per le donne”: accessori di lusso che attingono la propria ispirazione dall’arte (su tutti Kandinsky e Mondrian), dai viaggi e dalla natura, come ben si evince delle linee Puzzle e Rêve_r: metalli preziosi, gemme multicolori e rimandi a un dna tutto italiano.