La catena fast fashion New Look aprirà in Cina 500 negozi nei prossimi tre anni. In base a quanto riportato da Reuters, infatti, il brand inglese, acquistato lo scorso anno dalla compagnia Brait dell’imprenditore Christoffel Wiese, vuole aumentare la propria presenza nel Paese del Drago che, attualmente, è di 94 store e per farlo si servirà di una produzione locale. Al momento il brand produce già l’85% di ciò che vende sul mercato cinese in Cina, con circa un terzo disegnato appositamente per il Paese. In questo modo, New Look non solo si trova avvantaggiato sui competitor low-cost per via della prossimità geografica, ma anche per la vicinanza del prodotto ai gusti locali. Per rispondere a quest’ultima esigenza, infatti, il brand, tra gli altri, ha aggiunto la dicitura “London” al logo dei propri capi cinesi, così da sfruttare l’appeal britannico nel territorio.
La conformità del brand ai gusti in loco spiega le ragioni del successo dell’asiatico Uniqlo, brand fast fashion del gruppo Fast Retailing, il quale non solo vanta già all’incirca 500 store in Cina, ma conta di aprirne 1.000 nei prossimi cinque anni. Anche la svedese H&M, che conta circa 400 negozi sul territorio, è in procinto di aprire nuovi store, così come Inditex aprirà 60 punti vendita, da aggiungersi ai 582 già esistenti, in modo da confermare il trend che vede nei Paesi emergenti quali la Cina un importante polo di sviluppo per i marchi low cost.